Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha recentemente affermato che è giunto il momento di rivedere il sistema di remunerazione delle farmacie e dell’intera filiera, un tema che da anni necessita di aggiornamenti. In proposito, Walter Farris, presidente dell’Associazione distributori intermedi del farmaco (Adf), ha accolto con soddisfazione le dichiarazioni del Ministro, sottolineando l’importanza di riconsiderare i margini della distribuzione intermedia, elemento centrale della catena di fornitura dei farmaci. Secondo quanto ricordato da Farris, la sostenibilità del servizio pubblico essenziale fornito dalle aziende distributrici del farmaco è messa a rischio dall’attuale crisi e dalla cronica sotto-remunerazione imposta dalla normativa, con margini che non coprono i costi operativi delle aziende. La pandemia ha evidenziato come le fragilità del sistema sanitario possano danneggiare l’intera struttura economica e sociale del paese. È quindi fondamentale assicurare la sostenibilità di tutta la filiera della salute, con particolare attenzione ai grossisti farmaceutici, anello vitale tra la produzione del farmaco e la sua dispensazione all’utente finale.

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Le perdite della distribuzione intermedia dei farmaci

Attualmente, i distributori intermedi subiscono perdite nella distribuzione dei farmaci Ssn di classe A, con una perdita stimata in 0,26 euro per ogni confezione di farmaco consegnata. Al contempo, vengono richiesti loro maggiori investimenti per rispondere alle crescenti esigenze della nuova Farmacia dei servizi. Il presidente Adf ha sottolineato come il settore stia affrontando una “policrisi”, ovvero una crisi a più dimensioni che include emergenze sanitarie, carenze di medicinali, aumento dei costi energetici, di carburante, inflazione e aumento dei tassi d’interesse bancari. Di conseguenza, è necessario adottare un approccio di sostegno che non sia soltanto emergenziale o settoriale.

Soluzioni per le esigenze degli attori della filiera

Farris auspica che, nel corso della revisione sistematica della normativa sulla retribuzione, si trovino soluzioni che rispondano alle esigenze di tutti gli attori della catena di fornitura, distributori intermedi compresi. È importante ricordare che, con la Legge n. 122 del 2010, i grossisti hanno subìto un taglio netto della loro quota di spettanza, diminuita dal 6,65% al 3%, senza alcun meccanismo compensativo. Nonostante ciò, la distribuzione intermedia ha continuato a sostenere i maggiori costi logistici, garantendo rifornimenti capillari e pluri-giornalieri, puntuali e completi, anche durante il lockdown e nelle aree più disagiate del paese.

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