farmadays-2013Con la ripresa delle attività dopo la pausa estiva entrano nel vivo gli appuntamenti di incontro per gli attori del comparto farmacia, in previsione dei prossimi tavoli convocati in autunno. Nelle settimane scorse si è tenuto a Lecce il convegno “Federfarma Servizi e la farmacia: la rete della salute”, mentre in calendario dal 4 al 6 ottobre alla Fiera di Verona c’è la seconda edizione dei Farmadays 2013, organizzati dall’Utifar. Da questi ultimi così come dall’appuntamento pugliese si leva un unico, comune appello alla politica: riconoscere, e quindi valorizzare, la centralità del sistema-farmacia.

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A Lecce si è intanto raggiunto un importante traguardo, riunire intorno a un tavolo i principali attori della filiera, come racconta il presidente di Federfarma Servizi, Antonello Mirone: dalla Fofi, rappresentata dal suo vicepresidente, nonché senatore, Luigi D’Ambrosio Lettieri, alla presidente di Federfarma Annarosa Racca, al presidente di Farmaindustria Massimo Scaccabarozzi. Un’occasione per parlare del futuro della farmacia e cercare una visione quanto più unitaria possibile in vista dei tavoli politici dell’autunno. Un richiamo alla necessità di fare rete che Mirone aveva già anticipato a FarmaciaVirtuale.

«La tradizionale filiera industria-distributore intermedio-farmacia, rivista e aggiornata alla luce di uno Stato con sempre meno risorse e famiglie anch’esse con possibilità di spesa minori – spiega Mirone –, deve rimanere il modello di riferimento, in contrasto con pratiche “viziose” come la distribuzione centralizzata e non diffusa sul territorio, o la vendita on line». La volontà emersa a Lecce è stata dunque di portare ai prossimi appuntamenti politici, dati alla mano, la dimostrazione che la filiera tradizionale è il sistema più economico per i bilanci statali, che insieme offre professionalità ai cittadini e una presenza capillare e continuativa a livello orario.

«La nostra proposta – continua Mirone – è estendere il novero di farmaci da distribuire in farmacia, prevedendo un’equa retribuzione al farmacista, in modo da scoraggiare il parallel trade con un adeguamento dei prezzi dei farmaci alla media europea, che non renderebbe quindi conveniente a monte il commercio parallelo. Così facendo sarebbe anche possibile limitare il grave problema della carenza di certi farmaci». Durante il convegno pugliese, è inoltre emersa la richiesta di maggiori controlli sulle licenze di commercio all’ingrosso, date anche a farmacie che spesso non hanno nemmeno spazi di magazzino. «Il ministro Lorenzin si è detta pronta a convocare il tavolo per discutere della retribuzione – chiosa Mirone –: sarà una delle occasioni in cui portare le nostre istanze. Ma l’auspicio a monte è la stabilità del governo, precondizione per poter avere un interlocutore con cui proseguire il dibattito sulle difficoltà del comparto».

Del ruolo del governo si parlerà anche a Verona in occasione dei Farmadays 2013, con un apposito appuntamento fissato per sabato 5 a cui sono stati invitati il ministro Lorenzin, parlamentari espressione del comparto farmacia e le principali associazioni di categoria. «Il ministro sta mostrando interesse per la centralità della farmacia – spiega Eugenio Leopardi, presidente di Utifar –, il nostro appello al governo è di evitare provvedimenti a spot sulla farmacia, e di far sì che essa diventi l’unico punto di dispensazione del farmaco. Non ha senso che il cittadino debba andare a prendere i medicinali in luoghi diversi, spesso percorrendo lunghe distanze».

Ma l’attenzione dei Farmadays 2013 è soprattutto rivolta ai farmacisti, con workshop e stand, possibilità di avere consulenza sugli aspetti gestionali, incontri e dibattiti e molto altro. Si parlerà di stabilità finanziaria della farmacia, dello stato di avanzamento e dell’assegnazione delle sedi per il concorso straordinario, di merceologie e servizi, delle tecniche espositive. «Mi auguro che i Farmadays 2013 possano anche essere un’occasione per divulgare le possibili innovazioni in farmacia – afferma Leopardi –, per trovare nuovi spazi economici facendo leva sulla professionalità, per il farmaco così come per altri prodotti, per rendere la farmacia un’impresa sostenibile. Allargare il campo a prodotti liminari, come quelli omeopatici, non è un’apertura al meramente commerciale: la farmacia non deve diventare un drug store, ma un luogo dove trovare assortimento, accompagnato da supporto professionale».

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