
Secondo quanto riferito dal giornale online specializzato Le Quotidien du Pharmacien, i titolari d’Oltreoceano lamentano il fatto di essere, ad oggi, praticamente le sole in ambito sanitario a non beneficiare dello status, contrariamente – ad esempio – ai chiropratici, alle ostetriche e ai dietisti. La American Pharmacists Association (associazione di categoria statunitense) ha per questo domandato agli iscritti di mobilitarsi al fine di ottenere il riconoscimento, per il quale occorre modificare la legge federale attualmente in vigore. Concretamente, i farmacisti invieranno una lettera al Congresso degli Usa, e incontreranno i senatori, invitandoli a visitare le farmacie (oltreché a confrontarsi con i rappresentanti sindacali).
Un sondaggio effettuato nel corso del mese di luglio attraverso internet mostra che l’82% dei cittadini statunitensi si dichiara favorevole all’estensione del Provider Status ai farmacisti. Qualche dubbio in più serpeggia nell’elettorato repubblicano (che non supera il 78%), mentre risulta più ampio il consenso all’ipotesi da parte dei democratici (86%).
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