
L’analisi, intitolata “A Retrospective Study of the Effects of Oncology Pharmacist Participation in Treatment on Therapeutic Outcomes and Medical Costs” ha indicato come la presenza dei farmacisti abbia consentito di migliorare l’offerta qualitativa e i servizi forniti ai pazienti da parte dei team incaricati di seguire il decorso delle patologia. Tuttavia, dal momento che gli effetti del supporto fornito dai farmacisti specializzati in oncologia in termini di risparmi economici «risultavano ancora sconosciuti» – hanno spiegato i ricercatori nel testo – si è deciso di procedere ad un esperimento. Sono stati presi in considerazione tre gruppi di pazienti: un primo seguito unicamente da un oncologo ginecologo, un secondo da un ginecologo e un terzo da un non-oncologo che si è potuto avvalere del supporto di un farmacista specializzato in oncologia. In tutti i casi, si è trattato di persone sottoposte a chemioterapia. «Il risultato indica che nel gruppo in cui è stato inserito un farmacista specializzato in oncologia il costo legato alla terapia è risultato significativamente più basso rispetto agli altri due. Non sono stati invece riscontrati cambiamenti particolari né in termini di rischio di recrudescenze, né in termini di possibilità di guarigione da parte del paziente», ha concluso lo studio.
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