
A preoccupare è soprattutto il fatto che tale calo sia stato registrato proprio dopo che, il 1 gennaio, è entrato in vigore un nuovo onorario di dispensazione per i farmacisti francesi, pari 1 euro. Secondo il giornale online specializzato nel settore, a spiegare la dinamica ci sono almeno due fattori principali: da una parte, la perdita di un margine di 8 centesimi di euro che prima era accordato per tutte le specialità destinate al trattamento di malattie croniche. Dall’altro, l’assenza concomitante della compensazione per le vendite di paracetamolo dispensato per le patologie invernali.
In generale, il risultato è che «tutti gli indicatori sono in profondo rosso: -9,16% in termini di prodotti venduti, -6,45% per quanto riguarda il numero di ricette trattate, -8,41% sulle ricette che presentano più di 5 righe, -6,24% in termini di fatturato legato a farmaci rimborsabili». Un problema legato alla crisi? Non sembrerebbe, se si tiene conto del fatto che la spesa per le cure è cresciuta nel suo complesso del 3,7%, sempre a gennaio. Un dato che ha fatto concludere a Bonnefond: «La riforma della remunerazione non permette di far risparmiare e penalizza in modo estremamente forte i farmaci».
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