farmacieuniteSono state numerose le reazioni di disappunto sui social network da parte dei farmacisti, a seguito della puntata di Ballarò del 12 aprile, nel corso della quale la Categoria si è vista difendere più efficacemente da un Governatore regionale piuttosto che dalla propria rappresentante sindacale.
Ma questa è solo la punta dell’iceberg, che va ad aggiungersi ad una serie di preoccupanti segnali di inadeguatezza da parte della potente “Lobby”.
È di ieri il proclama di Federfarma sulla piattaforma di contrattazione della nuova Convenzione. E cosa propone Federfarma? Riportare gli innovativi in farmacia in regime SSN e non più distribuzione per conto!
Riavvolgere, dunque, il nastro degli ultimi quindici anni e ritornare allo status quo ante, dopo che per anni la parte pubblica, quasi indisturbata, si è concentrata ed organizzata nella distribuzione diretta.
Peccato che, a 6 ore di distanza dal proclama, sul Sole24oreSanità sia stato pubblicato un articolo, a firma Roberto Turno, che illustra in modo drammaticamente chiaro le richieste delle Regioni, in particolare quelle relative alla revisione dei tetti della spesa farmaceutica, con l’ospedaliera che si vorrebbe oltre che raddoppiata (dal 3,5% al 7,35%) e la convenzionata territoriale quasi dimezzata (-40%). E inoltre, sui brevetti scaduti, listini giù subito anche se non c’è il generico e il pagamento per “risultato”, una sorta di sperimentazione gratuita il cui monitoraggio, ovviamente, non sarebbe affidato alle farmacie territoriali.
È naturale a questo punto, chiedersi se la piattaforma convenzionale proposta da Federfarma voglia rimanere un libro dei sogni, immaginato da chi in farmacia passa solo qualche ora ogni tanto o se, invece, gli obiettivi del farmacista che opera quotidianamente in farmacia siano totalmente disattesi e distanti da chi lo rappresenta.
Da qualche anno nel sistema farmacia vige una profonda trasformazione, ma Federfarma non è stata in grado di recepire quelli che sono stati gli avvisi del cambiamento che impone un diverso modo di tutelare le farmacie. I difetti della principale organizzazione sindacale sono quelli, ormai endemici, di attardarsi in discussioni estenuanti fino all’approvazione di un qualcosa che alla fine della discussione appare già superato.
Oggi, se vogliamo recuperare il rapporto con le nuove generazioni, non possiamo farlo col sistema che andava bene anni fa. L’approccio deve essere diverso.
Siamo entrati nella cosiddetta “società liquida”, contraddistinta da cambiamenti difficili da prevedere; occorre, pertanto, una velocità idonea al contesto, senza indugiare.
È tempo di guardarsi intorno e mettere insieme le forze positive della Categoria per intervenire a “drizzare la barra, prima che sia la Barra a drizzare le nostre farmacie”.
Farmacieunite chiama a raccolta i Colleghi di buona volontà, perché solo valorizzando e supportando una forza sindacale nuova e propositiva come Farmacieunite, si tenti una strada dignitosa che, prendendo coscienza delle nuove dinamiche che investono il settore, sappia imboccare un percorso efficace. E finalmente vincente.
E per chiudere, un consiglio amichevole dal Presidente di Farmacieunite al Presidente di Federfarma: Cara Annarosa, evita di andare troppo in tv e sulla stampa, perché ogni tuo intervento contribuisce a sfatare il mito della potente lobby dei farmacisti che, in questo momento, è l’unica forza che ci rimane.

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