
Secondo il giornale alto-atesino, a rischio sarebbero circa una dozzina di esercizi, sparsi in tutto il territorio della provincia (da Magré a Campo Tures). A pesare sul loro futuro, prosegue Bonvicini, è soprattutto il principio che deve essere utilizzato per calcolare il fatturato: «In passato venivano inserite solamente le ricette, più alcune voci relative a medicazioni, calze ed altro. Adesso bisogna conteggiare invece anche i ticket e la differenza di prezzo tra il farmaco e il medicinale generico corrispondente, oltre agli sconti. In base al fatturato, le farmacie rurali sussidiate rientrano in diversi scaglioni di scontistica. Per chi sta sotto i 387 mila euro è previsto un tasso dell’1,5% e per chi sta sopra si balza al 6% per i medicinali da 1 a 25 euro, al 7,5% per quelli da 25 a 50 euro e così via». Secondo il presidente di Federfarma Bolzano, «a queste condizioni, rischia di non essere più conveniente tenere in piedi le attività», e si sarebbe già «chi si è detto pronto a chiudere».
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