Farmacie online Francia, l’Antitrust: «Troppi paletti alla vendita online»

È scontro in Francia tra l’autorità Antitrust, da una parte, e governo e associazioni di farmacisti dall’altra. Il presidente dell’organismo deputato a promuovere la concorrenza, Bruno Lasserre, ha puntato infatti il dito contro i troppi paletti imposti alla vendita di farmaci online, che secondo il suo punto di vista rendono di fatto quasi impossibile per i cittadini l’accesso a tale canale.
Lasserre, riporta Le Quotidien du Pharmacien, ha ricordato infatti che la vendita su internet è regolamentata da una direttiva europea, e ha spiegato che «il ministro della Salute, senza dubbio a causa delle pressioni dei sindacati dei farmacisti, ha moltiplicato i paletti al fine di rendere la vendita online quasi impossibile, o comunque con l’obiettivo di scoraggiarla». Non è la prima volta che l’Antitrust transalpino interviene sulla questione: già il 20 giugno del 2013 in una nota si era scagliato contro una norma che prevedeva il divieto di praticare prezzi più bassi per i prodotti ceduti attraverso i canali telematici, rispetto a quelli richiesti nelle farmacie. In quel caso Lasserre vinse la battaglia, dal momento che nel marzo del 2015 il Consiglio di Stato francese aveva deciso di annullare la norma. Ma secondo il numero uno dell’autorità, le difficoltà imposte dalle regole sono ancora troppe.
In particolare, l’organismo di vigilanza ritiene sbagliata la decisione di imporre ai farmacisti di conservare i medicinali venduti su internet negli stessi locali della farmacia, o in prossimità di essi: «Qual è – si domanda – l’interesse della vendita online se i farmacisti devono mantenere gli stessi costi logistici che sostengono per la vendita fisica?». Inoltre, a suo avviso occorre eliminare il questionario che si chiede di compilare ai pazienti che comprano sui siti: «In farmacia non viene chiesto di conoscere la storia sanitaria di un paziente prima di vendergli un prodotto d’automedicazione, mentre se si sceglie la via telematica bisogna riempire pagine e pagine».