farmacie low costL’insegna recita «Lafayette», ma questi esercizi non hanno nulla a che vedere con i noti centri commerciali transalpini. Si tratta di piccoli «supermercati farmaceutici low cost», e ormai in Francia ne esistono 72. Da Suresnes (nella provincia Hauts-de-Seine) a Meaux (Seine-et-Marne) fino a Parigi (nel quarto arrondissement), l’espansione sembra inarrestabile.
Ma come funzionano queste «farmacie a basso costo»? La strategia è riassunta da un’inchiesta del quotidiano Le Parisien, che spiega come quelle attuate da questi esercizi non siano temporanee promozioni su singoli prodotti, bensì la scelta di praticare «i prezzi più bassi possibili, su tutto ciò che viene venduto, su tutti i medicinali non rimborsati (quelli che lo sono, sono soggetti ad una regolamentazione tariffaria ad hoc, ndr), su tutti i prodotti di parafarmacia, tutto l’anno».
Una cliente intervistata dal giornale francese spiega che le differenze «possono essere enormi», mostrando una confezione di pastiglie per la gola, il cui prezzo è di 3 euro e 55 centesimi, che la stessa paziente racconta di aver pagato 7 euro pochi giorni prima in un’altra farmacia. «E questa crema idratante per le mie bambine – aggiunge – a 11,10 euro contro i 16 euro chiesti altrove». I prodotti vengono presi direttamente dai clienti sugli scaffali. Poi, al momento di pagare, alla cassa il farmacista fornisce le consuete informazioni sui medicinali.
Ma come fa la società Lafayette Conseil a praticare questi prezzi? Grazie ad oltre 200 accordi-quadro firmati con i laboratori, che accettano di ridurre i loro margini di guadagno in cambio dell’acquisto di grandi stock di prodotti. Così ai farmacisti che scelgono questo franchising, spiegano i dirigenti dell’azienda, sono garantiti un fatturato medio di 6 milioni di euro all’anno (soprattutto grazie ai parafarmaceutici) e circa 700 clienti al giorno, contro il milione e mezzo medio e i 150 clienti quotidiani di una farmacia tradizionale.
Tra queste ultime, c’è chi ha manifestato preoccupazione, ma la presidentessa dell’Ordine dei farmacisti francese, Isabelle Adenot, ha spiegato di non avere nulla da dire contro la catena Lafayette: «I prezzi sono liberi, si può ovviamente esercitare la professione decidendo di praticarne di alti o di bassi».

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