farmacia futuraPorre la farmacia sempre più al centro del servizio sanitario nazionale, questo il messaggio lanciato dal palco del convegno organizzato da “Farmacia Futura” che si è tenuto sabato 6 maggio all’interno di Cosmofarma Exhibition 2017. Il movimento, nato all’interno di Federfarma per riformare e innovare il settore, ha proposto delle linee programmatiche per affrontare il prossimo futuro scenario, tra queste l’innovazione tecnologica e farmaci innovativi, la riduzione della spesa, ridefinizione dei modelli di assistenza territoriale, regionalizzazione e aziendalizzazione delle politiche sanitarie e concorrenza ibrida. Nel piano di “Farmacia Futura” spicca anche un decalogo consegnato all’opinione pubblica dai due candidati del movimento Marco Cossolo e Silvia Pagliacci. I dieci passaggi fondametali comprendono: il riportare le farmacie ad essere protagoniste nei processi decisionali del settore, valorizzare e promuovere la farmacia come canale primario di dispensazione del farmaco, promuovere il confronto di idee con le articolazioni territoriali e ancora garantire in futuro un’equa remunerazione e ricomporre il dialogo tra tutte le componenti rappresentative di categoria. Senza dimenticare inoltre la tutela del valore della ruralità e delle farmacie più deboli, rinnovare l’immagine di Federfarma rendendolo motore dei percorsi di cura, fino a sfruttare le risorse tecnologiche e professionali interne e promuovere strategie di accesso al credito per la farmacia. Marco Cossolo candidato alla presidenza ha risposto durate il convegno, ai giornalisti che gli chiedevano il motivo della formazione di questo nuovo movimento ” un gruppo di colleghi di diverse provenienze e situazioni hanno pensato che pur avendo fatto nella precedente dirigenza un lavoro egregio di difesa, ci fosse bisogno di una nuova progettualità, quindi di una nuova capacità di proporre per il futuro. Quali sono i vantaggi di questa squadra? L’entusiasmo, l’amicizia e la competenza”. Cossolo interviene poi sul Ddl concorrenza e sull’arrivo di presunti e ingenti capitali “riteniamo che Federfarma si debba porre come un catalizzatore di tutte le risorse, le aggregazioni e le organizzazioni di categoria, per aiutare il maggior numero di farmacie a rimanere indipendenti. Il nostro dovrà essere un sindacato inclusivo e non esclusivo, dovremmo accettare le eventuali farmacie non di proprietà di farmacisti, ma non dobbiamo pensare però di diventare solo un sindacato di farmacie indipendenti, perchè faremmo un errore, anche considerando l’esperienza estera, che ci ha insegnato che queste sono più deboli economicamente se non sanno fare bene il lavoro, noi abbiamo l’ambizione di aiutare queste farmacie e quindi non abbiamo paura di chi dovrebbe arrivare”. Il candidato alla presidenza di Federfarma risponde inoltre alle obiezioni degli ultimi giorni sulla sua presunta incandidabilità per un conflitto di interessi “Il regolamento delle incompatibilità nasce dal consiglio delle regioni sotto la mia guida, non ho e non ho mai avuto ruoli nè nel consiglio di amministrazione nè di amministratore delegato in società dove ci siano soci in capitale. Sono amministratore delegato e fondatore di una cooperativa Farmauniti, sono amministratore delegato di Unifarma Spa e sono consigliere di amministrazione senza deleghe di Fct di Torino, in Unifarma distribuzione non ho mai avuto deleghe di consigliere. Non per una ragione di incompatibilità ma per una questione di tempo, vi dico che se verrò eletto mi dimetterò da tutti gli altri incarichi”

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