farmacia dei serviziLa sperimentazione sulla farmacia dei servizi potrà coinvolgere anche la Sicilia e potrà consentire un risparmio importante per le casse pubbliche italiane, evitando ricoveri in utili. A sottolinearlo è Federfarma Palermo – Utifarma, che ricorda come l’idea sia stata introdotta nel 2009 ma che, fino ad ora, non è stata mai attuata in modo compiuto: «Ora, grazie allo stanziamento di 36 milioni di euro nel triennio 2018-2020 inserito nella legge di Bilancio 2018, si potrà finalmente partire».
In questo modo verrà di fatto introdotto «il modello della “pharmaceutical care”, che assegna al farmacista in farmacia, in collaborazione con il medico di medicina generale, il compito di prendere in carico il paziente cronico e di seguirlo nel suo percorso terapeutico, con l’obiettivo di aumentare l’aderenza al piano di cura prescritto, di evitare un cattivo utilizzo dei dispositivi medici e di diminuire successivi quanto costosi ricoveri, cosiddetti “impropri”». Di tale novità si è parlato anche agli Stati Generali della farmacia italiana, il 26 febbraio 2018 a Roma. Il presidente di Federfarma Palermo, Roberto Tobia, ha in particolare spiegato che «i ricoveri impropri incidono in percentuali che possono raggiungere anche il 30% dei costi ospedalieri del Servizio sanitario nazionale. Il progetto sperimentale I-Mur, proposto dalla Fofi attraverso le farmacie di Federfarma, fra le quali anche le farmacie siciliane, che è stato validato e certificato dall’università di Kent, ha dimostrato che la “pharmaceutical care” può ridurre di almeno il 30% i ricoveri impropri. Questi risultati sono stati confermati in Spagna dallo studio ConSIGUE condotto dall’università di Madrid su pazienti cronici in politerapia, e anche in Canada».
«In pratica – prosegue il dirigente – il farmacista assumerà un ruolo sempre più determinante a supporto dei pazienti, cronici e non, in strettissima collaborazione con le Asl, i medici di medicina generale ed i servizi di medicina territoriale». Sarà compito della Conferenza Stato-Regioni indicare quali regioni avvieranno la sperimentazione, in un processo che nel 2020 arriverà a coprire la quasi totalità del territorio nazionale: «Sono sicuro – ha concluso Tobia – che l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, si adopererà con la consueta e puntuale determinazione per far sì che la Sicilia venga scelta, trovando nella rete delle farmacie siciliane un interlocutore tecnologicamente e professionalmente pronto ad accogliere questa ulteriore sfida».

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