La Regione Lombardia ha dato il via libera alle linee guida che mirano a standardizzare le disposizioni relative alla Farmacia dei servizi. Il provvedimento consolida ufficialmente il ruolo della farmacia lombarda come “presidio di zona”, un luogo in cui è possibile effettuare analisi di prima istanza, erogare servizi di secondo livello mediante dispositivi strumentali e attivare forme di assistenza domiciliare per i pazienti più vulnerabili. Nei locali interni o esterni alla farmacia possono operare non solo infermieri e fisioterapisti ma tutti gli operatori e i professionisti sanitari, a eccezione di medici, odontoiatri e veterinari, nel rispetto dei relativi profili professionali, secondo quanto stabilito dalla delibera di Giunta regionale n. XII/848 dell’8 agosto 2023.

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Erogazione delle prestazioni e ruolo delle farmacie lombarde

Il documento, redatto congiuntamente da Federfarma Lombardia, Federazione degli Ordini dei farmacisti della Lombardia, Servizi farmaceutici Ats e UO Farmaceutica e dispositivi medici della Direzione generale Welfare, identifica modalità uniformi di erogazione delle prestazioni sul territorio e definisce compiti e prerogative dei soggetti coinvolti, confermando le farmacie lombarde nel loro ruolo di capillari operatori della rete sociosanitaria e fondamentali presidi sanitari di comunità. Il provvedimento, già entrato in vigore, armonizza le disposizioni regionali in materia, aggiornandole alle ultime novità provenienti dalla giurisprudenza. Tale aspetto cruciale consentirà di superare le eventuali difficoltà o difformità nell’interpretazione delle norme a livello locale.

Linee guida e servizi offerti dalle farmacie in Lombardia

Le linee guida dettagliano che le farmacie lombarde potranno proporre prestazioni sanitarie sia al proprio interno, in spazi opportunamente separati, sia in strutture esterne, eventualmente co-gestite da due o più esercizi, anche in orari di chiusura e sotto il controllo dell’Ats competente. Il documento elenca i servizi che le farmacie possono offrire agli assistiti in base alla normativa vigente. Tra le analisi di prima istanza sono inclusi test per glicemia, colesterolo e trigliceridi, test per la misurazione in tempo reale di emoglobina, emoglobina glicata, creatinina, transaminasi, ematocrito, test per la misurazione di componenti delle urine, quali acido ascorbico, chetoni, urobilinogeno e bilirubina, leucociti, nitriti, Ph, sangue, proteine ed esterasi leucocitaria, test ovulazione, test gravidanza e test per menopausa per la misurazione dell’ormone Fsh nelle urine, test colon–retto per la rilevazione di sangue occulto nelle feci.

Servizi di secondo livello, vaccinazioni e test diagnostici

Tra i servizi di secondo livello – con dispositivi strumentali – sono invece annoverati: misurazione con modalità non invasiva della pressione arteriosa, misurazione della capacità polmonare tramite autospirometria, misurazione non invasiva della saturazione di ossigeno, monitoraggio con modalità non invasive della pressione arteriosa e dell’attività cardiaca – holter, Ecg – in collegamento con centri di cardiologia accreditati, utilizzo di dispositivi semiautomatici per la defibrillazione. Per quanto riguarda vaccinazioni e test diagnostici con prelievo di campione biologico a livello nasale, salivare od orofaringeo, vengono invece confermate le disposizioni già dettate dai protocolli nazionali vigenti – firmati con le associazioni nazionali delle farmacie – e le delibere regionali di ratifica.

Racca (Federfarma Lombardia): «Percorso verso attuazione uniforme della Farmacia dei servizi»

Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia, ha commentato favorevolmente l’iniziativa, sottolineando che «queste linee guida rappresentano uno step importante nel percorso verso la piena e uniforme attuazione della Farmacia dei servizi lombarda. I nostri esercizi farmaceutici dispongono ora di un quadro regolatorio chiaro e aggiornato, che li mette in condizione di organizzare e proporre prestazioni in grado di rispondere al meglio ai bisogni dei cittadini». Racca ha ricordato di aver lavorato «in piena sintonia con gli uffici della sanità regionale per predisporre il documento e trovo particolarmente significativo che, nelle premesse, si definisca chiaramente la farmacia un “presidio di zona”, dove la popolazione trova farmaci, ma anche servizi e assistenza di prossimità».

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