In meno di due settimane dall’ampliamento dei progetti erogati nell’ambito della sperimentazione della Farmacia dei servizi in Veneto, sono 470 le farmacie già attivate sull’intero territorio regionale. A fare il punto è stata Federfarma Veneto, la quale ha reso noto che, nel periodo tra il 3 e il 18 giugno 2024, sono 146 farmacie attive per lo screening dell’ipertensione non nota, con 803 questionari e altrettante misurazioni della pressione arteriosa. Inoltre, come evidenziato dalla sigla, «116 hanno rilasciato almeno uno dei 650 questionari per lo screening dell’ipercolesterolemia non nota, 46 hanno effettuato 178 monitoraggi dell’aderenza alla terapia farmacologica nei pazienti con diabete tipo 2 mentre 8 si sono attivate arruolando 14 pazienti nel monitoraggio dell’aderenza alla terapia con Bcpo. Sul fronte della telecardiologia, 26 farmacie hanno effettuato fin qui 47 elettrocardiogrammi, 32 hanno eseguito 57 holter cardiaci e 23 hanno effettuato 30 holter pressori».

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Le prestazioni erogate dal 2020

Dal 29 dicembre 2020 al 30 aprile 2024, 1.016 farmacie hanno aderito alla campagna dei test rapidi in farmacia per un totale di 10.770.898 esecuzioni. Dal primo aprile 2021 al 31 gennaio 2022, 1.397 farmacie sono scese in campo per le prenotazioni delle vaccinazioni anti-covid effettuando 649.084 prenotazioni. Poi il capitolo vaccinazioni: dal 2021 al 30 aprile 2024, nelle 301 farmacie aderenti sono stati somministrati 184.448 vaccini anti-covid mentre nelle campagne anti-influenzali 2022 e 2023 si sono mobilitate 459 farmacie per un totale di 60.835 vaccinazioni.

Dalla fase di sperimentazione all’erogazione di servizi convenzionati

Andrea Bellon, presidente Federfarma Veneto, ha spiegato che «quello della Farmacia dei servizi è un percorso in divenire, il nostro obiettivo è passare dalla fase di sperimentazione a quella dell’erogazione di servizi integrati e convenzionati all’interno della rete sanitaria regionale. Per farlo dobbiamo dimostrare di essere utili alla cittadinanza, quindi bisogna unire le forze e fare squadra per raggiungere e offrire un servizio anche nelle aree più disagiate del territorio, quelle dove non sono presenti ospedali, case di comunità e a volte nemmeno medici di medicina generale. Attraverso la nostra competenza ci confronteremo alla pari con gli altri operatori della rete sanitaria».

Aspettativa di vita alta e problemi che ne conseguono

Secondo Manuela Lanzarin, Assessore alla Salute e ai Servizi sociali della Regione del Veneto, «già prima dell’intesa Stato-Regioni 2019 il Veneto aveva iniziato a parlare della Farmacia dei servizi. Era uno dei cantieri sui quali ragionavamo assieme, ad esempio, alla casa di comunità e all’infermiere di famiglia. La nostra popolazione sta invecchiando con un’aspettativa di vita molto alta e i problemi che ne conseguono, c’è quindi la necessità di avere una presa in carico alternativa e più vicina al domicilio. Qui entra in campo la rete delle farmacie, disseminate nel territorio e spesso il principale presidio per il cittadino. Non si tratta di una contrapposizione fra sistemi ma di un’integrazione, un lavoro complementare e sinergico di cui le farmacie fanno parte. Abbiamo già visto come le farmacie sappiano raggiungere il cittadino e anche intercettarne i segnali di fragilità ricoprendo un importante ruolo sociale».

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