Farmacieunite esprime soddisfazione per provvedimento varato dalla Regione nell’attuazione della Farmacia dei servizi, e soprattutto per la visione sul futuro della farmacia presente nel progetto, che va oltre a quanto è stato fatto in altre Regioni italiane». È il commento di Stefano Ferretti, referente di Farmacieunite per l’Emilia-Romagna, a margine della decisione della giunta regionale di assegnare alle aziende sanitarie tre milioni di euro per finanziare prestazioni e funzioni assistenziali erogate dalle farmacie per conto del Servizio sanitario. Come evidenziato dal sindacato «l’impegno economico fa seguito al protocollo sottoscritto in precedenza tra la Regione Emilia-Romagna e le Associazioni di categoria delle farmacie, tra le quali appunto Farmacieunite».
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L’offerta dei servizi in futuro potrà essere allargata
Per Ferretti «la sperimentazione definita con delibera regionale contiene la visione di una farmacia integrata e coordinata nel Servizio sanitario regionale come punto di erogazione di alcuni servizi sanitari ora si parte con ecg, holter pressorio e cardiaco ma in futuro l’offerta potrà essere allargata, al pari delle strutture pubbliche e convenzionate con il Servizio sanitario regionale. Non si tratta quindi di una Farmacia dei servizi come un qualcosa di nuovo e “a sé stante”, bensì di un’integrazione, rispetto alle prestazioni del servizio pubblico, una farmacia coinvolta in modo strutturato nella presa in carico del paziente, valorizzata come presidio territoriale di prossimità e dunque integrata al sistema pubblico. Questo facilita l’accesso ai servizi ed evita ai cittadini spostamenti per raggiungere le strutture ambulatoriali o l’ospedale, ed è fondamentale nel sostenere la gestione delle liste d’attesa».
Gettate le basi normative, ma c’è ancora molto da fare
A parere del referente di Farmacieunite per l’Emilia-Romagna, sono state gettate le basi normative per il progetto ma c’è ancora molto da fare per renderlo operativo. Secondo Ferretti «per partecipare attivamente e dare il proprio contributo al progetto le farmacie dovranno fare i conti con la sostenibilità economica che, in quanto imprese private, deve sempre essere tenuta in considerazione. Saranno necessari investimenti nei dispositivi per l’erogazione delle prestazioni, per l’adeguamento degli spazi e dei locali secondo precise regole, dovremo far fronte alla drammatica carenza di farmacisti».
Un occhio attento anche agli aspetti economici
Come spiegato da Ferretti «il confronto con la Regione proseguirà e verranno date priorità alle esigenze dei pazienti, puntando sui servizi di prossimità soprattutto nelle aree rurali e disagiate, cercando di sburocratizzare le procedure dalla presa in carico del paziente diabetico ed affetto da asma e Bpco, alla revisione delle procedure per l’erogazione dei farmaci della Dpc. Il tutto sempre con un occhio attento all’equilibrio economico sia per la Regione e sia per le farmacie che necessitano di un aggiornamento dei compensi per gestire i servizi perlomeno in pareggio, ricordando che in Emilia-Romagna sono previsti per le farmacie i compensi più bassi fra le regioni italiane».
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