Con una nota inviata agli associati, Federfarma ha ricostruito il quadro nazionale sui provvedimenti che regolamentano la possibilità di erogare i servizi in farmacia in locali esterni all’attività principale. Come evidenziato dal sindacato, «il riferimento normativo nazionale per gli aspetti concernenti l’utilizzo di locali esterni nell’esecuzione dell’attività di somministrazione di vaccini e test diagnostici è costituito dall’articolo 2, comma 8-bis, del decreto-legge 24 marzo 2022, n. 24, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 maggio 2022, n. 52, che introduce – all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 3 ottobre 2009, n. 153 – la lettera e-quater». In particolare, «le aree, i locali o le strutture esterne alla farmacia devono essere compresi nella circoscrizione farmaceutica prevista nella pianta organica di pertinenza della farmacia stessa».

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I regolamenti specifici delle Regioni

Come sottolineato da Federfarma «successivamente all’emanazione di tale disposizione, il 28 luglio 2022, è stato sottoscritto un Protocollo d’intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome, Federfarma, Assofarm e Farmacieunite, per la somministrazione da parte dei farmacisti dei vaccini anti-Covid-19, dei vaccini anti-influenzali e per la somministrazione dei test diagnostici che prevedono il prelevamento del campione biologico a livello nasale, salivare o orofaringeo». Alla luce di quanto evidenziato, «tenendo conto di tali elementi, alcune Regioni hanno provveduto a emanare specifiche disposizioni in merito all’utilizzo di locali distaccati da parte delle farmacie per l’esecuzione di servizi ulteriori rispetto a quelli previsti dalla normativa nazionale (vaccini e test)».

Favorire condizioni operative simili per tutta la categoria

Federfarma, nel rinviare gli associati alla lettura dei documenti regionali allegati, evidenzia «come dalla ricognizione dei medesimi emerge l’opportunità che l’utilizzo dei locali esterni da parte delle farmacie per l’esecuzione di attività connesse alla “Farmacia dei servizi” possa trovare una regolamentazione di dettaglio, quanto più possibile uniforme sul territorio, per favorire condizioni operative simili per tutta la categoria». A tale riguardo, Federfarma «conferma il proprio impegno per favorire nelle sedi opportune tale attività di omogeneizzazione a livello nazionale, ribadendo, inoltre, la propria disponibilità a supportare le organizzazioni territoriali coinvolte dalle rispettive Regioni nell’elaborazione dei documenti tecnici volti a disciplinare le tematiche esaminate nella presente circolare». Si rimanda all’area associati di Federfarma.it per gli approfondimenti del caso.

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