È stata approvata dalla Conferenza Stato-Regioni che si è tenuta il 1 agosto 2018 la proposta di riparto del Fondo sanitario nazionale 2018 predisposta dal ministero della Salute. Federfarma ha sottolineato come essa riguardi sia il finanziamento indistinto, ovvero le somme destinate al funzionamento del Servizio sanitario nazionale nel suo complesso, sia le quote vincolate agli obiettivi del Piano Sanitario Nazionale.
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La prima delle due voci, prosegue l’associazione di categoria, «pari a 109.876,85 milioni di euro, è stata ripartita tra le Regioni e le Province autonome, per ciascuna delle voci di spesa, secondo il criterio del fabbisogno e dei costi standard, calcolato sulla base della media dei costi delle tre Regioni individuate dalla Conferenza Stato-Regioni come benchmark (Umbria, Marche, Veneto). All’interno del finanziamento indistinto si colloca il finanziamento per la spesa farmaceutica territoriale che rientra nella voce “Assistenza distrettuale”. La quota per la farmaceutica è stata calcolata senza tenere conto delle novità introdotte dalla legge di bilancio 2017, che ha individuato un tetto di spesa per la farmaceutica convenzionata (pari al 7,96% del finanziamento del SSN) e un tetto di spesa per farmaci acquistati direttamente da ospedali e ASL (pari al 6,89%)». Una scelta dettata dalla necessita di «non escludere dal conteggio la spesa per i farmaci di classe A in distribuzione diretta e distribuzione per conto che rientra comunque nella spesa farmaceutica distrettuale, diversa da quella consumata in ambito ospedaliero».
La ripartizione della quota del finanziamento indistinto destinata a finanziare l’assistenza farmaceutica convenzionata e la spesa per farmaci (in distribuzione diretta e Dpc) vede la Lombardia al primo posto con 2,1 miliardi di euro (su un totale di 12,75 miliardi). Seguono il Lazio con 1,23 miliardi, la Campania con 1,19, quindi la Sicilia e il Veneto con poco più di un miliardo. La quota più bassa, invece, spetta alla Valle d’Aosta, con poco meno di 27 milioni di euro. È pari inoltre a 1,5 miliardi la quota vincolata agli obiettivi di Piano Sanitario, per progetti – sottolinea Federfarma – che «dovranno essere presentati dalle Regioni sulla base di linee guida che saranno approvate con un Accordo in sede di Conferenza Stato Regioni. Una volta stipulato tale Accordo, le Regioni riceveranno il 70 per cento del finanziamento previsto, mentre l’erogazione del restante 30 per cento è subordinata all’approvazione da parte della Conferenza stessa dei progetti presentati dalle singole Regioni».
Nell’ambito di tale miliardo e mezzo di euro, infine, «sono stati accantonati, cioè non ripartiti ma tenuti a disposizione, 119 milioni di euro destinati a vari interventi previsti da diverse norme di legge. Tra questi, vi sono i 6 milioni di euro destinati dalla legge di bilancio 2018 al finanziamento della sperimentazione della farmacia dei servizi per l’anno 2018». Ciò «in attesa dell’emanazione del previsto decreto ministeriale», che secondo l’associazione «dovrebbe essere imminente: si tratta di un segnale importante della volontà del governo e delle Regioni di dare concreta attuazione alla norma sulla sperimentazione di nuovi servizi remunerati».
Federfarma sottolinea infine come sia probabilmente «altrettanto imminente la convocazione di un Tavolo, con la partecipazione del ministero della Salute, delle Regioni e delle categorie interessate, per la definizione dei criteri per l’attuazione della sperimentazione»
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