«L’utilizzo dei farmaci oppioidi nel dolore moderato e grave, quando effettuato in conformità alle condizioni di autorizzazione di tali medicinali, costituisce uno strumento terapeutico sicuro ed efficace per la terapia antalgica ed il lor mancato utilizzo può causare ai pazienti sofferenze che potrebbero essere evitate». È quanto mette in luce l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) in una nota diramata lo scorso giugno. Le indicazioni riguardano i farmaci a base di tramadolo e fentaile. Più nel dettaglio, il tramadolo «è indicato solo per il trattamento del dolore da moderato a grave, come pur in dolori indotti da interventi diagnostici e chirurgici». Mentre il fentanile «è indicato per la gestione del dolore cronico grave che richiede la somministrazione continua a lungo termine di oppioidi ovvero per il trattamento del dolore episodico intenso in pazienti già in terapia di mantenimento con un oppioide per il dolore cronico da cancro (ad esclusione della soluzione iniettabile)».

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Nella stessa nota l’Aifa rileva che «è particolarmente importante che i medicinali di questa classe terapeutica siano utilizzati per il minor tempo possibile per limitare il rischio di dipendenza» e che «il dosaggio deve essere ridotto gradualmente prima di interrompere il trattamento, per evitare problemi di sindrome da astinenza». Un ulteriore richiamo è diretto ai pazienti i quali «devono essere informati che i medicinali oppioidi contengono un principio attivo in una quantità che può essere fatale per un bambino e causare problemi respiratori potenzialmente letali a chiunque li assuma accidentalmente».

È utile evidenziare che la nota si è resa necessaria «a seguito di un approfondimento sull’uso e sul rischio di abuso e dipendenza dei medicinali oppioidi», sulla base dei quali «sono state analizzate le segnalazioni di sospette reazioni avverse registrate nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF) per i tali medicinali». L’Aifa spiega in proposito che «in particolare per i medicinali contenenti fentanile e tramadolo è stato spesso rilevato l’utilizzo per periodi prolungati ed è stato osservato un cospicuo numero di segnalazioni di sospette reazioni avverse conseguenti all’uso per indicazioni terapeutiche non autorizzate, quali il trattamento di stati dolorosi di lievi entità come l’emicrania, la cefalea, nevralgia, dismenorrea, emorroidi, mal di denti, etc…».

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