Secondo quanto riscontrato quotidianamente dai pazienti, ma soprattutto dalle farmacie territoriali alle prese con continui aggravi lavorativi, il problema dei farmaci mancanti sembra tutt’altro che risolto. A conferma di ciò, ultimo in ordine cronologico, l’episodio riportato da una testata locale e rilanciato da FarmaciaVirtuale.it, nel quale numerosi anziani residenti in Italia varcavano il confine elvetico per sopperire alla carenza di alcuni farmaci. Fatto che ha riacceso il dibattito nella categoria, stimolando le associazioni sindacali ad ulteriori interventi in merito. Come quello di Federfarma, che in una nota inviata da Marco Cossolo, presidente, all’attenzione di Domenico Di Giorgio, dirigente dell’Ufficio qualità dei prodotti e contrasto al crimine farmaceutico dell’Agenzia italiana del farmaco, evidenziava alcune proposte «tenendo conto delle sollecitazioni che continuano a pervenire dalla base associativa che testimoniano perduranti difficoltà di approvvigionamento specie per determinate categorie di medicinali destinati a pazienti con problematiche di tipo “sociale” (farmaci per patologie neurologiche e neurodegenerative, ecc.)».
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In tale direzione Federfarma ha ribadito la distinzione tra “farmaci carenti” e “farmaci indisponibili”, i primi relativi a dinamiche di ordine produttivo, i secondi conseguenti al problema del fenomeno del parallel trade, ponendo particolare attenzione su quest’ultimo, ravvisando «una maggiore sensibilizzazione – si legge in una circolare – del ruolo e dei compiti che spettano alle Regioni in particolare per quanto riguarda la necessità di prevedere criteri rigorosi per il rilascio delle autorizzazioni per la distribuzione all’ingrosso e per i successivi controlli periodici sull’operato di queste aziende, accanto alla necessità di adottare procedure quanto più possibile condivise ed uniformi per la segnalazione dei farmaci indisponibili da parte delle farmacie, al fine di rendere più immediati ed efficaci le azioni di controllo ed eventuale sanzione da parte degli organi preposti a tali attività».
Secondo il sindacato «sul tema delle segnalazioni dei farmaci mancanti da parte delle farmacie, Federfarma si è già attivata con delle proposte operative sottoposte al vaglio del Tavolo», chiedendo quindi un «cambio di passo» alle «componenti del Tavolo sull’indisponibilità dei farmaci», considerato che «l’unico approccio possibile su questo terreno che vede coinvolte, a vario titolo, organizzazioni eterogenee ma tutte in grado di fornire il proprio contributo per risolvere o circoscrivere il problema in oggetto».
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