«Le argomentazioni dei medici di medicina generale della Fimmg sono assolutamente condivisibili e confermano quanto sosteniamo da sempre come farmacisti: una volta venute meno le esigenze di monitoraggio intensivo, e se non si tratta di medicinali riservati all’uso ospedaliero, anche i farmaci innovativi devono poter essere prescritti e dispensati sul territorio». È questo il parere di Andrea Mandelli, presidente della Federazione italiana dei farmacisti italiani (Fofi), a margine dell’incontro svolto lunedì 18 marzo 2019 tra la Federazione italiana medici di famiglia (Fimmg) e Luca Li Bassi, direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).

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L’incontro aveva l’obiettivo principale di evidenziare all’Aifa il divieto, da parte dei medici di famiglia, di prescrivere alcuni tipi di farmaci considerati di prima scelta per il trattamento del diabete e la relativa riduzione delle complicanze, nonché degli effetti collaterali, da parte dei farmaci prescrivibili di famiglia. Come è noto infatti, alcune categorie di farmaci, tra cui quelli innovativi, non sono nelle disponibilità della medicina del territorio, così come delle farmacie territoriali pubbliche e private.

«Continuare per mere ragioni economiche – conclude Mandelli – a escludere dalla prescrizione del medico di famiglia farmaci che si sono rivelati sicuri quanto quelli tradizionali e più efficaci, o continuare a seguire come in altri casi la via della distribuzione diretta presso le ASL, anziché nelle farmacie, si traduce innanzitutto in un disagio per i cittadini e in un possibile peggioramento della qualità delle cure. Sfortunatamente il caso del diabete non è isolato, e ci auguriamo che anche a questo proposito si imbocchi la strada del potenziamento dell’assistenza sul territorio».

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