Nel corso della seduta del 26 luglio 2016, la Camera dei deputati ha approvato – tra le altre – una mozione firmata dal parlamentare di Forza Italia Paolo Russo, in materia di farmaci e di epatite C. Nel testo, si ricorda che «la regione Campania, relativamente alla fissazione dei costi sanitari per l’eradicazione della malattia, ha infatti adottato un documento di indirizzo secondo cui il trattamento con Sofosbuvir + Ledipasvir per 8 settimane senza ribavirina può essere preso in considerazione nel paziente, non cirrotico, con genotipo 1, naive al trattamento (cioè mai sottoposto a quel trattamento) con viremia < 6 mil UI. Nel paziente con cirrosi compensata, genotipo 1, è possibile l’utilizzo del farmaco senza ribavirina». Con un decreto, sono state poi regolamentare in Campania «le modalità di diagnosi, di prescrizione, di erogazione e di somministrazione dei nuovi farmaci per l’Epatite cronica C attraverso l’individuazione e l’autorizzazione dei Centri Prescrittori costituenti la rete regionale prevedendo, nel contempo, che i medicinali vengano erogati in distribuzione diretta, per il numero di confezioni necessarie a coprire tutto il periodo di trattamento dell’intero ciclo, esclusivamente attraverso le farmacie ospedaliere afferenti ai centri individuati dalla regione». Il nodo centrale è quello dei costi e per queso Russo ha chiesto al governo di «assumere iniziative per ridefinire i tetti di spesa in funzione delle diverse modalità di acquisto dei prodotti e non più in base ai processi distributivi, come da documento approvato dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome riunitasi il 5 maggio 2016, dal momento che l’attuale previsione di due tetti di spesa, quello per la farmaceutica territoriale, costituita dalla spesa farmaceutica convenzionata e dalla spesa derivante dalla distribuzione diretta e per conto dei farmaci di fascia A, e quello per la farmaceutica ospedaliera, è da considerarsi ormai superata». Inoltre, all’esecutivo è stato chiesto di «assumere iniziative perché il fondo per i farmaci innovativi sia sempre adeguatamente finanziato, prevedendo un incremento dello stesso a partire dalla prossima legge di stabilità, definendo in modo dettagliato cosa si intende per farmaci innovativi nonché i parametri di rimborsabilità sulla base di risultati clinici significativi». In particolare per quanto riguarda i farmaci per l’eradicazione del virus dell’epatite C, si chiede infine di «porre in essere tutte le iniziative utili, anche di tipo normativo, finalizzate ad introdurre al più presto sul territorio nazionale la sperimentazione di uno o più validi farmaci equivalenti, e non solo del farmaco legato ad un marchio, per la cura dell’epatite C in tutti i suoi stati di gravità, perseguendo l’obiettivo curare tutti i pazienti registrati presso il Servizio sanitario nazionale», nonché di «realizzare una piena tracciabilità dei farmaci, consentendo l’apposizione di un codice di targatura delle confezioni dei farmaci realmente indelebile lungo tutta la filiera del farmaco».
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