
Iqvia ricorda poi che, ad oggi, poco più del 24% dei volumi del mercato farmaceutico è composto dagli equivalenti, nei tre canali ospedale, farmacia e Dpc. Il resto è ancora appannaggio dei “branded”. Come quota a valori, inoltre, la percentuale scende al 7,3. Ciò nonostante, «circoscrivendo l’analisi al mercato in farmacia, i farmaci equivalenti mostrano un trend in costante salita negli ultimi 5 anni, passando da una quota volumi pari al 18,4% nel 2013 a una quota pari al 21,5% nel 2017, nonostante la bassa propensione degli italiani ad abbandonare i farmaci originator». Negli ultimi mesi, inoltre, hanno perso il brevetto due molecole il tadalafil (Cialis) e la rosuvastatina (Crestor) che «insieme valgono circa 260 milioni di euro». I dati riportati indicano infine che le regioni con il maggior volume di equivalenti sono la Lombardia e il Friuli Venezia Giulia (27%), ben distanti dal 15% di Basilicata e Campania.
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