
L’associazione di farmacisti ha spiegato come «tale somministrazione sia giustificabile laddove il soggetto da trattare sia affetto da obesità, malattia grave, conseguenza e causa di altri disturbi ed in continuo aumento nel nostro Paese, in particolare a livello giovanile». È per questo che la stessa Sifap ha deciso di lanciare un appello al ministero della Salute, affinché emani un decreto ad hoc, ritenuto «indispensabile», e che debba, «in conformità con le raccomandazioni internazionali relative al trattamento farmacologico per la cura dell’obesità, successivo e in aggiunta alle restrizioni alimentari e alla modifica dello stile di vita, limitare la prescrizione del medicinale, industriale o galenico, a base di una sostanza ad azione simpatico-mimetica a soggetti obesi di massa corporea con indice maggiore di 30, o di 27 in presenza di almeno una patologia concomitante». Ciò al fine di impedire «che tale indice sia attestato dal medico sulla ricetta, e prevedendo gravi sanzioni per le inadempienze».
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