«Entrambe le categorie di farmaci non prescription – Otc e Sop – presentano, sull’anno mobile, andamenti delle vendite, sia a volumi sia a valori, sovrapponibili a quanto osservato nei primi cinque mesi dell’anno. Per quanto le aziende continuino a innovare la propria offerta terapeutica, i trend di lungo periodo restituiscono, quindi, l’immagine di un settore che stenta a crescere e che risente anche della concorrenza al banco del farmacista di prodotti per la salute diversi dai farmaci per i quali, anche a maggio, si osserva un aumento delle vendite che riguarda gli integratori e altri prodotti (+2,3% a volumi, +4,0% a valori) rispetto a erboristici e omeopatici, invece, in flessione». È questo in sintesi il giudizio conclusivo dell’Associazione nazionale farmaci di automedicazione (Assosalute), che riunisce le aziende italiane e internazionali che producono e commercializzano in Italia farmaci di automedicazione, nel suo ultimo rapporto pubblicato relativo all’andamento dei farmaci di automedicazione. Se il 2018 era stato dunque considerato come «un anno positivo», la stessa cosa non si può dire per i primi mesi dell’anno in corso.

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Secondo quando evidenzia l’associazione, inoltre, «a maggio l’andamento del mercato dei farmaci senza obbligo di prescrizione mostra un trend caratterizzato da una moderata flessione dei volumi (-2,2% per 118,5 milioni di confezioni) e da una modesta tenuta dei fatturati (+0,9% per 1,1 miliardi di euro). Se i consumi risentono, almeno in parte, di una minore incidenza delle sindromi allergiche stagionali, condizionata da un tardivo arrivo della primavera, i ricavi beneficiano della variazione del mix di consumo verso nuovi prodotti e confezioni». In proposito, Assosalute sottolinea che «la scomposizione dei fatturati per anzianità dei prodotti e delle referenze in commercio restituisce la fotografia di un comparto caratterizzato dalla presenza di marchi “storici” ma anche da una continua innovazione dell’offerta terapeutica, in linea con l’evoluzione dei bisogni di cura dei cittadini».

Quanto all’analisi delle singole categorie che costituiscono la classe dei farmaci senza obbligo di ricetta, vale a dire Over the counter (Otc) e Sop (Behind the counter), l’associazione evidenzia che «nei primi cinque mesi del 2019, trend similari: entrambe le classi presentano volumi in contrazione, con una diminuzione più decisa per i Sop (-3,0%) rispetto agli Otc (-1,9%)». Trend contrapposti invece per il fatturato, caratterizzati da «una lieve flessione per i SOP (-1,2%) e un aumento, seppur di misura, per i farmaci da banco (+1,5%)». Infine, per le vendite sull’anno mobile costituito dai 12 mesi precedenti, «si confermano i trend “tradizionali” del comparto, caratterizzati da una tenuta dei fatturati, con un tasso medio annuale di crescita dal 2007 al 2018 del +0,2%, e da una erosione dei volumi, con una contrazione media annua delle confezioni del -2,4% negli ultimi 11 anni. Da giugno 2018 a maggio 2019 i consumi hanno registrato, infatti, una diminuzione del 2,2% mentre i fatturati presentano un aumento del +1,0%, modesto ma migliore rispetto ai trend di lungo periodo».

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