farmaci contraffattiE’ un fenomeno in crescita, che non conosce crisi e confini. La vendita di farmaci contraffatti è un trend che fa accapponare la pelle, perché gioca sulla pelle di milioni di persone. Da sette anni gli uomini dell’Interpol, con l’operazione denominata Pangea, sgominano organizzazioni criminali specializzate nel business dei farmaci falsi e illegali. E anche quest’anno, dal 13 al 20 maggio, l’operazione ha portato alla luce numeri impressionanti spalmati su 111 Paesi del mondo. Sono stati sequestrati 9,4 milioni di farmaci taroccati tra cui medicinali anticancro e antimalaria, pillole dimagranti e per la disfunzione erettile, medicazioni per tosse e raffreddore, farmaci per il colesterolo e prodotti nutrizionali. Un traffico di prodotti pari a quasi 36 milioni di dollari. Chiusi oltre 10 mila siti web e rimossi 19 mila annunci di farmaci illegali sui social network.

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Le reti di criminalità organizzata che si nascondono dietro lo smercio dei prodotti farmaceutici fasulli hanno un unico scopo: fare soldi. Per raggiungere l’obiettivo non si curano degli effetti, che possono essere letali per la salute, di medicinali prodotti all’insegna del risparmio con sostanze o dosaggi diversi rispetto agli originali.

Il traffico ha raggiunto dimensioni colossali. Secondo l’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, la percentuale di medicinali contraffatti immessi sul mercato internazionale si attesta attorno al 7 per cento, ma si raggiungerebbero cifre fino al 50 per cento nel Terzo mondo. Stime ipotetiche, perché si è di fronte a un mercato sotterraneo, difficile da monitorare. Le statistiche dell’Unione europea indicano un incremento pari al 384 per cento di falsi medicinali sequestrati nel 2006 rispetto al 2005. E anche l’Oms, l’organizzazione mondiale della sanità, descrive una curva ascendente, non più circoscritta ai Paesi in via di sviluppo ma estesa ai Paesi industrializzati.

La contraffazione coinvolge farmaci di marca e generici, medicinali salvavita e life style saving. I prodotti fasulli possono essere realizzati con sostanze o dosaggi diversi, oppure senza alcun principio attivo o, variante più temibile, con ingredienti contaminati e pericolosi. Esiste poi il fenomeno dei farmaci rubati,

con le organizzazioni criminali che modificano i principi attivi diluendoli in più fiale o li sostituiscono con sostanze più economiche, guadagnando sulle quantità. La nuova frontiera è il furto di farmaci antitumorali, come dimostra il caso dell’Herceptin della Roche, rubato in Italia e smerciato contraffatto nel Regno Unito, in Germania e Finlandia.

Internet è lo strumento principale di diffusione, con la proliferazione di false farmacie o di siti ponte che rimandano a rivendite on line straniere. Basta fare un giro in rete e si trovano decine di siti, anche legali, che pubblicizzano la vendita di prodotti senza ricetta e a prezzi imbattibili. Molti hanno sede in Paesi stranieri, in particolare dell’Est, canadesi o asiatici, in cui la legislazione è a maglie larghe rispetto all’Italia, dove è possibile vendere e acquistare online solo i farmaci da banco muniti del bollino di qualità. Ci sono farmacie virtuali che offrono una varietà incredibile di ormoni, altri che vendono Vi*gra, Ci*lis e L*vitra senza ricetta, altri ancora che presentano medicine per qualsiasi patologia: antitumorali, antiallergici, antibiotici, antidepressivi. Le pagine patinate, arricchite da informazioni e consigli di esperti, inducono il consumatore a ritenere lecito l’acquisto. Invece c’è odore di truffa. Avverte Paolo Bertocchi, ricercatore dell’Istituto superiore di sanità: “Per evitare i rischi meglio acquistare i farmaci nei canali autorizzati: farmacie e parafarmacie presenti sul territorio”.

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