L’Ente nazionale previdenza ed assistenza farmacisti (Enpaf) ha reso noto che nella giornata odierna verrà approvato il bilancio di esercizio riferito al 2019. In tal senso, la fondazione spiega che l’utile di esercizio è di «192 milioni di euro, mentre il patrimonio supera i 2,6 miliardi di euro». Con riferimento alla riserva legale, ovvero l’accantonamento minimo di 5 annualità che ogni ente deve assicurare agli assistiti per il pagamento delle pensioni in assenza di contributi, essa «si attesta a 17,5 annualità, garantendo una sostenibilità ben superiore ai limiti richiesti dalla normativa». I ricavi per i contributi, specifica l’Ente, «si attestano a 271,6 milioni di euro (266 milioni nel 2018), mentre il costo delle pensioni passa da 152 a 153 milioni di euro».

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Secondo Emilio Croce, presidente dell’Enpaf, i dati del bilancio «confermano il rafforzamento del saldo previdenziale, pari a 112,9 milioni di euro, e il trend di crescita verso i nostri obiettivi di efficienza e solidità della gestione, a favore di tutta la categoria, oggi più che necessari in ragione della pesante crisi economica che ha investito il Paese in conseguenza dell’emergenza epidemiologica rispetto alla quale, purtroppo, la nostra professione ha pagato un importante tributo umano». A questo proposito, Croce coglie l’occasione per ricordare che «il pensiero è rivolto alle famiglie dei tanti colleghi che in questi mesi hanno perso la vita nell’esercizio della propria attività al servizio dei cittadini».

È utile ricorda che in seguito ad alcuni articoli apparsi, riferiti alla possibile cancellazione dagli ordini professionali per evitare il pagamento della quota obbligatoria previdenziale, Croce aveva evidenziato nei giorni scorsi che «non esiste alcuna fuga dall’Enpaf e dagli Ordini, tenuto conto che, dal confronto dei dati di bilancio, tra il 31.12.2018 e il 31.12.2019 emerge un saldo positivo del numero degli iscritti pari a 1.173 unità, che passa da 95.656 a 96.829». Ciò pur registrando una contrazione «tra coloro che hanno solo l’Enpaf quale previdenza obbligatoria, per i quali la riduzione è pari a 1.586 unità, e ciò per gli effetti prodotti dalla L. n. 124/2017 per la quale non vi è più l’obbligo dell’iscrizione all’Albo, e quindi all’Enpaf, per i soci di società di capitali che gestiscono farmacie private».

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