Eccedenze farmaceutiche ed alimentari, la Puglia approvata legge per il recupero
Il consiglio regionale della Puglia ha approvato una norma «per il recupero e riutilizzo di eccedenze alimentari e farmaceutiche», proposta dal consigliere Mennea (Pd).
Nella seduta del 5 maggio 2017, il consiglio della Regione Puglia ha approvato una legge «per il recupero e riutilizzo di eccedenze alimentari e farmaceutiche». Il provvedimento ha ricevuto il via libera dall’assemblea, riferisce la stessa amministrazione locale, «all’unanimità». L’iniziativa legislativa è stata avanzata come primo firmatario da Ruggero Mennea, e si pone l’obiettivo «di tutelare le fasce più deboli della popolazione e incentivare la riduzione di sprechi, riconoscendo, valorizzando e promuovendo le attività di solidarietà e beneficenza, finalizzate al recupero e alla redistribuzione delle eccedenze alimentari e farmaceutiche, in favore delle persone in stato di povertà o grave disagio sociale». La legge, articolata e integrata da numerosi emendamenti valutati positivamente dal governo regionale, mira a sensibilizzare le comunità locali ed il sistema economico regionale per un pieno recepimento delle finalità che si propone la legge n.166 del 2016 concernente la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi. Numerosi i soggetti che attueranno la normativa: comuni, enti privati e pubblici, imprese produttrici, imprese di distribuzione, imprenditori agricoli e farmacie. Tutti impegnati in una grande impresa di solidarietà coordinata da un tavolo regionale: l’attivazione degli interventi è sostenuta da una dotazione finanziaria di 600.000 euro. «L’obiettivo è di recuperare la quota regionale dei circa 5,6 milioni di tonnellate su base nazionale di eccedenze alimentari tra settore primario, trasformazione, distribuzione, ristorazione e consumo che altrimenti verrebbero smaltite come rifiuti. «Finalmente – ha commentato Mennea – diamo regole certe per la raccolta dei generi alimentari e anche dei farmaci non più idonei alla commercializzazione o alla ristorazione, ma ugualmente buoni e utili per una distribuzione alle famiglie o ai singoli. Creiamo una rete virtuosa che potrà dare un aiuto ai nuovi poveri, persone che a causa della disoccupazione o anche di una separazione familiare hanno difficoltà ad avere il necessario per vivere. In questo senso le politiche sociali del nostro governo regionale trovano la loro più piena attuazione».
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