Gilead Sciences ha partecipato alla ventesima edizione della Conferenza Europea sull’Aids, a Parigi dal 15 al 18 ottobre 2025. L’azienda biofarmaceutica ha esposto una serie di aggiornamenti sulle sue iniziative e collaborazioni, accompagnati da nuovi dati scientifici originati dai programmi di ricerca e sviluppo dedicati all’Hiv. Le evidenze presentate, insieme ai simposi coordinati da Gilead e ai forum scientifici supportati, pongono l’accento su una metodologia di ricerca incentrata sulla persona e ribadiscono il valore della collaborazione con le comunità per l’obiettivo di concludere l’epidemia da Hiv.
[Non perdere le novità di settore: iscriviti alla newsletter di FarmaciaVirtuale.it. Apri questo link]
Strategie di prevenzione e sicurezza dei farmaci
La ricerca sulla profilassi ha visto un contributo con la presentazione delle metodologie di reclutamento impiegate nello studio di Fase 2 Purpose 5, condotto in Francia e nel Regno Unito. Lo studio valuta la persistenza di lenacapavir per la profilassi pre-esposizione con somministrazione semestrale in individui che richiedono o preferiscono la Prep ma che non hanno precedentemente avuto accesso alle opzioni disponibili. La cooperazione con gruppi comunitari, l’identificazione precisa dei centri di studio e target di arruolamento dedicati a popolazioni specifiche hanno permesso di raggiungere gli obiettivi di inclusione, delineando un modello potenziale per le indagini future. Ulteriori dati sull’impiego concomitante di lenacapavir con statine o inibitori della Pde-5, provenienti dallo studio Purpose 2, indicano la possibilità di una co-somministrazione con un attento monitoraggio e un eventuale adeguamento posologico, data la natura di moderato inibitore del CYP3A4 del farmaco.
Evidenze cliniche sul trattamento a lungo termine
Il panorama terapeutico beneficia dei risultati a cinque anni dello studio osservazionale Bicstar, che ha analizzato dati di pratica clinica relativi a pazienti in Canada, Francia e Germania. Il regime bictegraviremtricitabinatenofovir alafenamide ha confermato un’efficacia virologica sostenuta, un profilo di sicurezza e tollerabilità positivo e un’alta barriera alla resistenza, in linea con quanto osservato in studi clinici di Fase 3. Gli esiti sono stati riscontrati sia in pazienti naive al trattamento sia in persone con pregressa esperienza terapeutica e con un carico di comorbidità. Lo studio Artistry-1, di Fase 3, sta valutando il passaggio a una combinazione orale giornaliera di lenacapavir e bictegravir per soggetti in regimi complessi, con lettura dei dati primari attesa a fine anno. Sono stati inoltre presentati risultati positivi per combinazioni a somministrazione infrequente, come quella orale settimanale islatravir e lenacapavir, che ha mantenuto la soppressione virale per novantasei settimane, e la combinazione semestrale di lenacapavir con anticorpi neutralizzanti, che prosegue il suo sviluppo in Fase 3.
Prospettive future e ruolo di lenacapavir
Lenacapavir, riconosciuto come profilassi pre-esposizione da Fda ed Ema e approvato in Italia per il trattamento dell’Hiv multi-resistente, è una pietra angolare nella pipeline di Gilead. Il suo meccanismo d’azione multifasico, che inibisce diverse fasi del ciclo replicativo del virus senza mostrare resistenza crociata in vitro con le classi esistenti, lo distingue dagli altri agenti antivirali. La molecola è al centro di un ampio programma di sviluppo clinico volto a fornire opzioni terapeutiche a lunga durata d’azione, sia orali che iniettabili, con diverse frequenze di somministrazione, per rispondere alle esigenze individuali delle persone che convivono con l’Hiv o che sono a rischio di contrarre l’infezione.
Non perdere gli aggiornamenti sul mondo della farmacia
Riceverai le novità sui principali fatti di attualità.
Puoi annullare l'iscrizione con un click. Non condivideremo mai il tuo indirizzo email con terzi.