«L’approvazione al Senato, con il ricorso al voto di fiducia, del DL Scuola-Ricerca nel testo emendato nella Commissione permanente VII, che di fatto cancella l’equiparazione tra gli specializzandi di area non medica e quelli di area medica in termini di trattamento economico, è gravissima». A spiegarlo è la Federazione degli Ordini dei Farmacisti che ritiene si tratti della «riproposizione di una palese e ingiustificata discriminazione che vede penalizzate figure fondamentali nel processo di cura così come è andato strutturandosi oggi: tra gli altri, farmacisti, fisici e odontoiatri. In questo modo si compie un balzo indietro di 16 anni, tornando a un dispositivo di legge che risale al 2000, e che tutti avevano dichiarato esplicitamente di voler riformare. Lo provano anche, ultimi in ordine di tempo, i due ordini del giorno accolti dal governo, che impegnavano quest’ultimo dare attuazione all’equiparazione degli specializzandi».
La Fofi ricorda inoltre che «l’impegno era stato anche richiamato in diverse interrogazioni parlamentari. Oggi siamo di fronte a un atto motivato da ragioni puramente contabili, reso ancor più incomprensibile in considerazione dell’istituzione di nuovi ordini delle professioni sanitarie previsto dal Ddl Lorenzin. Se si ritiene importante una sempre maggiore professionalizzazione delle figure sanitarie che reggono la tutela della salute nel nostro Paese, non si può prescindere dal garantire loro una formazione adeguata e un’organizzazione delle scuole di specializzazione tale da premiare il merito, e non la capacità dei singoli di sostenere l’onere economico del percorso formativo».
Anche il senatore Luigi d’Ambrosio Lettieri, componente Commissione Sanità Senato e vicepresidente della Fofi, è intervenuto dichiarando che «i giovani sono stati traditi da governo e maggioranza che negano diritti a tantissimi specializzandi non medici che resteranno di serie B. Si cancella infatti con un colpo di spugna il faticoso lavoro bipartisan svolto in questi anni dal Parlamento per avviare la procedura di riconoscimento per migliaia di specializzandi in materie di area sanitaria, tra cui i farmacisti, dello stesso trattamento economico attribuito ai medici per la frequenza dei corsi di specializzazione».
Il parlamentare ha quindi attaccato la decisione di porre la fiducia sul provvedimento: «Siamo di fronte ad un modo di legiferare inaccettabile con cui non solo il governo e una maggioranza appiattita smentiscono praticamente sé stessi, ma producono anche una normativa boomerang che si declinerà in un duplice danno: quello a carico degli specializzandi non medici e quello a carico della comunità».
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