distinta-contabile-riepilogativa-farmaciaSeguendo l’onda calda delle liberalizzazioni, riceviamo e pubblichiamo la lettera inviataci da un farmacista titolare in Campania che ha deciso di mostrare pubblicamente i numeri della distinta contabile riepilogativa. Rispettiamo la richiesta di anonimato.

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Distinta contabile riepilogativa, la lettera

Gentile Collega,

ti scrivo per lanciare un ultimo disperato grido contro chi, in un sol colpo, vuole vanificare il lavoro centenario di una categoria che è stata tutti i giorni (e tutte le notti) a contatto con il più infimo dei bisogni dei pazienti.

Ti parlo di infimo perchè credo che al farmacista, nel corso degli anni, è stato affidato il ‘lavoro sporco’, ovvero quello di risolvere l’irrisolvibile, o meglio, di risolvere tutto ciò che gli altri professionisti del settore non hanno risolto. Ti faccio l’esempio degli anticipi urgenti fatti al paziente perchè il medico era a Cortina, come quello per risolvere il problema dell’allattamento notturno alla mamma un pò sbadata, che si ricorda del latte alle 4 di mattina. Non è giusto che in un sol colpo una claque di improvvisatori stia distruggendo ciò che la categoria ha costruito con minuzia ed onore, con trasparenza e rispetto per il cittadino, con il sorriso sulle labbra di tutti i giorni.

Ti scrivo questa lettera rompendo un pò un tabù, allegando quella che è la pietra miliare di una farmacia, quella che è giunta quasi all’osso, a patto che resti un pò di osso: la distinta contabile riepilogativa. Si sente parlare di distinta contabile riepilogativa, di fatturato SSN in continua diminuzione, di margini sempre più risicati, ma nessuno ha mai visto dati reali, concreti, che dimostrino come la distinta contabile riepilogativa si sia assottigliata nel tempo, a svantaggio del farmacista e di tutta l’organizzazione del sistema farmacia.

Si parla di sconti al servizio sanitario nazionale, di trattenute, elementi conosciutissimi dai farmacisti, ma di cui è ignara l’opinione pubblica, compresi i politici e i ‘gestori temporanei’ di un Governo che sembra fare orecchie da mercanti. Tutti i giorni leggo con nausea ripugnante articoli di giornali e vedo tanto veleno sputato sulla categoria dei farmacisti, ma mai una notizia su ciò che hanno subìto i farmacisti negli ultimi anni e su ciò che subiscono ogni giorno. In silenzio.

Parlo di ‘subire’ perchè il farmacista è il mezzo che lo Stato utilizza per interfacciarsi quotidianamente col paziente. Non solo abbiamo l’ingrato compito di comunicare al paziente tutti gli aumenti dei ticket, tutti i prelevamenti coatti e tutte le vergogne quotidiane di una cattiva gestione, ma siamo costretti a subire quella che è l’erosione del frutto del nostro lavoro quotidiano, che, diversamente da qualsiasi tipo di logica, anzichè essere valorizzato, viene via via sminuito.

In seguito ti dimostro come, a fronte del mio lavoro, lo Stato e i vari enti, finiscano col lasciarmi cifre residuali con le quali devo difendere la mia famiglia e le famiglie dei miei collaboratori, prelevando direttamente dalla distinta contabile riepilogativa.

L’importo netto della distinta contabile riepilogativa da liquidare alla farmacia, evidenziato, viene poi stornato dai costi di gestione come interessi delle banche e costo del lavoro e dall’imposizione fiscale, ormai giunta ai massimi livelli e alla quale il farmacista non può sfuggire.

Mettendo conto che la mia farmacia lavora all’85% con il Servizio Sanitario Nazionale, c’è poco da fare con quello che resta. E pensare che vivo in Provincia di Napoli, stupenda per la gente, per i luoghi, i colori, i profumi, ma al tempo stesso una delle più disastrate d’Italia, dove la mia ASL impiega quasi due anni, se non di più, per pagare questi importi.

La situazione non è delle più rosee e anche se circola ancora il concetto della ‘casta’, del ‘sistema farmacia’, posso garantirti che di tutto si stratta, tranne che di casta.

Come gesto estremo ti autorizzo a pubblicare la distinta contabile riepilogativa della farmacia, allo scopo di mostrare a coloro che parlano di concorrenza e di miglior prezzo per il cittadino, che non c’è attività più in crisi di quello della farmacia, che andrebbe tutelata anzichè distrutta.

Osservando la distinta contabile riepilogativa, si nota immediatamente che a fronte dei € 34.278,86, l’ASL, quando sarà comoda, mi rimborserà € 28.180,80, dai quali dovrò sottrarre, come in qualsiasi altra azienda, i costi di gestione, che in definitiva portano la mia farmacia a guadagnare circa il 6,5 %, vale a dire € 2228,13 che, con un’imposizione fiscale reale prossima al 50%, portano a me e alla mia famiglia un utile circa € 1114 al mese, poco più di uno stipendo di un operaio, si, operaio del Servizio Sanitario Nazionale.

Mi chiedo perchè il SSN paga ogni mese profumatamente e puntualmente i medici (circa € 3 per ogni assistito) e non va a ridistribuire la ricchezza anche in tal senso, andando sempre a sfavore dei farmacisti.

In aggiunta a questa situazione, anche le liberalizzazioni: perchè andare ad erodere quella parte di fatturato, la fascia C, che mi sostiene ogni giorno e con la quale posso continuare a sopravvivere, a fronte degli esigui investimenti fatti in farmacia per adeguarmi alla legislazione (vedi CUP, servizi, e altro)?

Cosa mi resta da fare, licenziare e, considerata anche la mia non giovane età, restare solo in farmacia?

Un mio pensiero va alle parafarmacie, probabilmente linfa di un sistema che si vuole a tutti i costi riattivare e rialzare. Sono parte l’Italia che fermenta, stufe della lentezza del sistema delle assegnazioni delle nuove farmacie e che non ci sta alle regole. A loro va tutta la mia stima e il mio rispetto.

Attenzione però. Care parafarmacie, il vero nemico è la GDO. Se il Governo attuale avesse realmente intenzione di far sviluppare la piccola attività, la piccola economia, concederebbe la fascia C ai soli esercizi di vicinato, escludendo la possibilità della commercializzazione nelle grandi catene di supermercati. Vera piaga del consumismo e dello sfacelo.

Spero che questa lettera  non passi inosservata.

Lettera Firmata

Scarica la distinta contabile riepilogativa.

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