Il comparto dei dispositivi medici in Toscana ha messo in luce performance economiche e industriali superiori ai valori di riferimento nazionali. La regione, infatti, ospita 306 imprese che impiegano 9.089 addetti e generano valore produttivo di 680 milioni di euro, corrispondente al 9,3 per cento del dato complessivo italiano. Di tali, 198 sono direttamente impegnate in attività di produzione, ovvero il 65 per cento del tessuto imprenditoriale regionale del settore. Le informazioni sono state diffuse nel corso di un evento tenutosi ad Arezzo, organizzato da Confindustria Dispositivi Medici in collaborazione con Confindustria Toscana e Confindustria Toscana Sud, nell’ambito del roadshow denominato “Insieme per un Paese in salute”, iniziativa che celebra i quaranta anni di attività della Federazione.

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Fotografia del tessuto imprenditoriale e delle risorse umane

La distribuzione territoriale delle imprese mostra la provincia di Firenze in posizione di primo piano con 118 aziende, equivalenti al 38,56 per cento del totale regionale. A seguire si collocano le province di Pisa con il 14,71 per cento, Prato con il 10,12 per cento, e poi Lucca, Siena, Livorno, Arezzo, Pistoia, Massa Carrara e Grosseto. Il settore si caratterizza per un tasso di occupazione femminile del 47 per cento, mentre i laureati o le persone in possesso di un titolo di studio superiore costituiscono il 51,8 per cento della forza lavoro. Entrambe le percentuali si attestano al di sopra della media del Paese. Gli addetti alle attività di ricerca e sviluppo sono l’8,4 per cento, con investimenti nel territorio che ammontano a 66 milioni di euro.

Ecosistema della ricerca di livello internazionale

Fabio Faltoni, presidente di Confindustria Dispositivi Medici, ha osservato che «la Toscana è oggi uno dei territori più dinamici d’Italia nel settore dei dispositivi medici. Qui si incontrano tre leve strategiche: una base industriale solida, un ecosistema della ricerca di livello internazionale e un contesto particolarmente favorevole all’innovazione. La regione ospita una filiera ampia e specializzata, che va dalla produzione di dispositivi e componenti alle tecnologie digitali per la salute. A questa si affianca un sistema scientifico di eccellenza, che include le università di Pisa, Firenze e Siena, la Scuola Superiore Sant’Anna, i centri di ingegneria biomedica e realtà come Toscana Life Sciences, fondamentale per il trasferimento tecnologico e il supporto alle startup. Infine, un forte impulso agli investimenti in laboratori avanzati, biobanche e programmi regionali ed europei rende la Toscana un terreno fertile per la sperimentazione e la crescita delle Pmi innovative. Le sfide non mancano, ma l’opportunità è chiara: trasformare questo ecosistema in un vero motore di sviluppo per la salute, l’industria e il territorio».

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