«È chiaro che si tratta di cifre che riguardano soltanto gli iscritti all’Ordine dei farmacisti e di conseguenza all’Enpaf. Ma la realtà è ben diversa, purtroppo». Vincenzo Devito, presidente del Movimento Nazionale Liberi Farmacisti, commenta con queste parole le informazioni raccolte da FarmaciaVirtuale.it presso l’Enpaf, secondo le quali nel secondo semestre del 2017, il tasso di disoccupazione tra i farmacisti risulta in contrazione dello 0,9%. «La domanda che ci si dovrebbe porre non è tanto “quanti sono i farmacisti iscritti all’Enpaf che risultano in cerca di un posto di lavoro?”: ci si dovrebbe piuttosto chiedere quanti siano i farmacisti senza un impiego che non sono neppure iscritti all’Ordine, proprio per evitare di dover versare le quote Enpaf», rincara il dirigente. Secondo il quale sarebbe anche utile cominciare a modificare la terminologia: «Anziché concentrarci solo sul tema della “disoccupazione” dovremmo cominciare a denunciare i troppi casi di “sotto-occupazione” e precarietà. Mi riferisco a tutte quelle persone che, ad esempio, firmano contratti da 1.400 euro al mese ma che in realtà ne percepiscono solo 700. E nessuno lo denuncia, anche perché purtroppo al neolaureato fa comunque comodo: in molti sono costretti ad accontentarsi perché l’alternativa è non avere nulla in mano». Secondo Devito, inoltre, «sarebbe interessante sapere quali siano le quote di disoccupazione tra chi ha meno di 40 anni e chi ne ha di più. Perché dopo una certa età un professionista comincia a non accettare più certe condizioni di lavoro…».
Il presidente del MNLF, infine, sottolinea il fatto che «nella sola industria farmaceutica ci sono circa 22.000 farmacisti, che non sono iscritti all’Ordine perché la loro copertura pensionistica è garantita dall’Inps. Molti di loro non lavorano più, ma non rientrano nei conteggi dell’Enpaf che ovviamente basa i propri calcoli soltanto sui propri iscritti. Ma per comprendere la situazione basta riflettere sul fatto che ogni anno le università italiane sfornano 6.000 nuovi farmacisti, mente il numero di iscritti Enpaf aumenta solo di circa 1.500 all’anno».
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