«Semplicità» e «benefici concreti», sono i principali vantaggi che l’Agenzia delle entrate attribuisce alla dichiarazione precompilata, in occasione dell’avvenuto caricamento in rete dei dati della procedura 2021, disponibile dal 10 maggio 2021. «Chi accetta il 730 proposto dall’Agenzia o lo modifica tramite intermediari fiscali che appongono il visto di conformità – si legge sull’house organ dell’Agenzia -, non sarà sottoposto ad alcun controllo documentale da parte dell’Amministrazione. Il 730 si considera accettato anche quanto il contribuente effettua delle modifiche che non incidono sulla determinazione del reddito complessivo o dell’imposta. Sul modello Redditi precompilato, presentato con o senza modifiche, l’Agenzia può, invece, effettuare verifiche documentali ordinarie».

[Se non vuoi perdere tutte le novità iscriviti gratis alla newsletter di FarmaciaVirtuale.it. Arriva nella tua casella email alle 7 del mattino. Apri questo link]

Ruffini: «Un trend sicuramente positivo»

«Questo è il settimo anno di “precompilata” – ha precisato Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate – e tirando un po’ le somme non si può essere che soddisfatti dei risultati fin qui ottenuti. Non c’è dubbio, ai cittadini piace trovare la dichiarazione dei redditi già predisposta dal Fisco e con sempre meno dati da aggiungere. L’appuntamento annuale, insomma, dà sempre meno da pensare. La dichiarazione precompilata mostra un trend in termini quantitativi e qualitativi indiscutibilmente positivo: è stato registrato un incremento costante negli anni delle dichiarazioni trasmesse direttamente dal cittadino senza l’intervento di intermediari (da 1,4 milioni del 2015 a 3,8 milioni del 2020, pari a oltre il 17% del totale dei 730 ricevuti)».

Oneri e bonus

«Tra gli oneri precompilati con detrazione al 19% – ha evidenziato l’Agenzia – quest’anno il contribuente troverà soltanto quelli relativi alle spese sostenute con pagamenti tracciabili (ad esempio carta di credito o debito e bancomat) come prevede la nuova disciplina. La regola non vale e, quindi, la somma è detraibile anche se versata in contanti, se la spesa è relativa all’acquisto di medicinali e dispositivi medici o a prestazioni sanitarie ricevute da strutture pubbliche o private accreditate al Servizio sanitario nazionale. Sono utilizzati i dati delle spese detraibili che rispettano le regole sulla tracciabilità dei pagamenti, in base a quanto comunicato dagli enti esterni (ad esempio università, asili nido, Onlus) e dal Sistema tessera sanitaria per le spese sanitarie. È possibile anche visualizzare il dettaglio delle spese sanitarie e per ogni documento di spesa si può verificare la modalità di pagamento (tracciabile o non tracciabile) comunicata dall’operatore sanitario (ad esempio, dal proprio medico). Debuttano, anche quest’anno, alcuni sconti Irpef connessi a determinate spese». Inoltre «Fa il suo ingresso il bonus vacanze, introdotto dal decreto “Rilancio” ed esteso dal “Milleproroghe” per spingere i cittadini a trascorrere le loro ferie in Italia e sostenere le strutture turistico-ricettive del nostro Paese».

© Riproduzione riservata

Non perdere gli aggiornamenti sul mondo della farmacia

Riceverai le novità sui principali fatti di attualità.

Puoi annullare l'iscrizione con un click. Non condivideremo mai il tuo indirizzo email con terzi.