Un’opportunità da non perdere per valorizzare la capillarità delle Farmacie: trasformarle in presidi di primo soccorso dove il cittadino possa trovare operatori preparati a gestire i primi fondamentali minuti dopo un arresto cardiaco o un’occlusione delle vie respiratorie.
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La Farmacia è stata recentemente al centro dell’attenzione del Legislatore, che ha introdotto continue modifiche delle norme di riferimento e delle condizioni economiche riconosciute per l’espletamento del Servizio Farmaceutico in Convenzione. L’intento ufficiale è stato di semplificare le regole, di ridurre la Spesa Sanitaria, tramite l’introduzione di elementi di maggiore concorrenza tra Farmacia e Farmacia.
C’è stata la chiara volontà di far cadere qualsiasi rapporto tra una certa farmacia ed il suo territorio di riferimento, in cui essa svolge il ruolo di Presidio Sanitario e di interfaccia con il SSN, riducendo le farmacie a semplici negozi di vicinato, che devono farsi il più possibile la concorrenza tra loro sul prezzo al pubblico dei farmaci e dei prodotti che vendono.
In questo quadro, qualsiasi iniziativa che valorizzi la distribuzione capillare delle farmacie e le potenzialità connesse alla presenza sul territorio di un professionista sanitario immediatamente raggiungibile e sempre disponibile, deve essere sostenuta con il massimo impegno, in quanto costituisce un’occasione da non perdere per far comprendere a tutti i vantaggi intrinseci dell’attuale architettura del Sistema Farmaceutico italiano, che non può essere demolito a cuor leggero, inseguendo ipotetici futuri risparmi sul prezzo d’acquisto dei farmaci in vendita.
Defibrillazione precoce, farmacia come presidio sanitario
Una funzione già svolta dalla Farmacia territoriale, ma attualmente non sufficientemente valorizzata dalla nostra categoria, è quella di Presidio Sanitario di Primo Soccorso in caso di incidente o di malore improvviso che si verifichino nei pressi dell’esercizio. Tale funzione è riconosciuta e data per scontata dalla popolazione: chi assiste ad un evento di questo tipo, notando la croce verde, accorre senz’altro in Farmacia in cerca d’aiuto, e si aspetta di trovare un professionista che possa intervenire rapidamente ed efficacemente, fornendo una prima valutazione dell’accaduto ed eventualmente effettuando un primo intervento sanitario d’emergenza sull’infortunato. Il Farmacista è infatti considerato da tutti un “dottore”, che ha tutta la competenza e la preparazione per fornire l’aiuto necessario nei primi momenti dopo l’evento, in attesa che arrivino i soccorsi attivati dal 118.
Ci sono circostanze in cui l’appropriatezza e la tempestività dell’intervento di Primo Soccorso sono decisive nel definire le conseguenze a lungo termine dell’accaduto. L’esempio più lampante è il caso in cui ci si trovi davanti ad un infortunato in arresto cardiaco, o con un’occlusione da corpo estraneo delle vie respiratorie.
Un pronto ed efficace intervento di rianimazione, messo in essere nei primi quattro minuti successivi all’arresto, aumenta enormemente la percentuale di successo delle operazioni di soccorso e riduce al minimo le conseguenze a lungo termine dell’accidente. Trascorso questo tempo, la mancata irrorazione del cervello e degli altri tessuti causa certamente dei danni permanenti al malcapitato, oltre a rendere sempre più difficile il ripristino delle sue funzioni vitali. La brevità del tempo a disposizione rende essenziale che le prime manovre di rianimazione siano praticate il più presto possibile, da chi assiste all’evento o da chi accorre subito dopo, chiamato dagli astanti, cosa che può facilmente capitare ad un farmacista che lavori in una Farmacia nelle vicinanze: l’ambulanza del 118 non potrà quasi mai raggiungere in tempo utile il luogo dell’incidente.
L’attuale preparazione universitaria prevista per il conseguimento della Laurea in Farmacia non fornisce però al Farmacista le necessarie conoscenze teoriche e tecniche per poter intervenire prontamente ed efficacemente. Tali conoscenze invece sono facilmente acquisibili frequentando appositi corsi, denominati corsi BLS-D (Basic Life Support – Defibrillation), erogati da Enti accreditati presso il Ministero della Salute. I corsi sono studiati per mettere il condizione un operatore non medico che si può trovare a prestare il primo soccorso (un poliziotto, un pompiere, un volontario della Protezione Civile) di intervenire, utilizzando le appropriate tecniche di disostruzione delle vie aeree, praticando un corretto massaggio cardiaco e un’efficace respirazione artificiale, o applicando appropriatamente un Defibrillatore semiAutomatico Esterno (DAE), se disponibile.
La legge che regolamenta la defibrillazione precoce
La legge n. 120 del 3 aprile 2001 consente infatti a personale non medico di defibrillare un paziente in arresto cardiaco, se l’operatore ha ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardiopolmonare, come disposto dalla legge n. 69 del 15 marzo 2004.
Il DAE è in grado di riconoscere la condizione di fibrillazione ventricolare/tachicardia ventricolare senza polso, che può essere risolta mediante l’applicazione di un’opportuna scarica elettrica. Se il cuore del paziente è in una condizione non defibrillabile, il DAE non emette la scarica. Si tratta quindi di un apparecchio intrinsecamente sicuro, che non può causare danni al paziente e/o ai soccorritori, se correttamente utilizzato da personale opportunamente preparato mediante un corso BLS-D.
L’avvento dei DAE ha consentito la nascita del Progetto internazionale PAD (Public Access Defibrillation) che ha l’obbiettivo di favorire l’istallazione sul territorio, nei punti di maggior traffico e di concentrazione di persone (supermercati, stadi, aeroporti, stazioni ferroviarie, zone pedonali dei centri urbani) di defibrillatori semiautomatici con libero accesso anche a personale non medico, in modo che possano essere applicati da chi interviene nell’immediatezza dell’evento, prima dell’arrivo dei soccorritori professionali.
L’iniziativa è senz’altro importante e condivisibile, ma probabilmente da sola non basta a migliorare di molto le statistiche relative alle vite salvate dopo un arresto cardiaco, in quanto lascia aperta la questione del reale utilizzo dell’apparecchiatura al momento del bisogno. Nonostante siano ormai apparecchi relativamente semplici, è necessario comunque un minimo di formazione per poterli utilizzare correttamente.
C’è poi la questione della responsabilità legale. I defibrillatori sono infatti legittimamente applicabili ad un infortunato da un soccorritore occasionale solo se egli ha superato l’esame finale previsto dopo un corso BLS-D. Dovrà quindi capitare che, al momento giusto, si trovi casualmente nei pressi dell’incidente qualcuno che si sia autonomamente formato alle tecniche di rianimazione e all’applicazione del defibrillatore, cosa relativamente poco probabile.
L’ideale sarebbe che ogni defibrillatore istallato sul territorio sia costantemente “presidiato” da un soccorritore adeguatamente formato, mediante un corso BLS-D.
Questa semplice considerazione ha indotto la Società Scientifica Medica GIEC (Gruppo di Intervento nelle Emergenze Cardiologiche), presieduta dal Prof. Maurizio Santomauro, a presentare il Progetto Pharmacy Assisted Defibrillation, che si può considerare un sottoprogetto del più ampio ed internazionale progetto PAD.
Formazione sul territorio
Obbiettivo del Progetto è la formazione del personale delle Farmacie territoriali ad effettuare le manovre salvavita (disostruzione delle vie respiratorie, massaggio cardiaco e respirazione artificiale) tramite la frequenza di un corso BLS-D, con il conseguimento dell’abilitazione legalmente riconosciuta alla pratica delle manovre salvavita e all’applicazione del DAE da parte del maggior numero possibile di operatori della farmacia.
La formazione acquisita favorisce l’acquisto in proprio di un DAE da parte dei titolari più lungimiranti e attenti all’immagine della loro professione. In tal caso, il Progetto Pharmacy Assisted Defibrillation prevede che la presenza del DAE sia opportunamente segnalata all’esterno della Farmacia, in modo che la popolazione della zona sia informata della nuova funzione di presidio sanitario che la “sua” farmacia si è resa disponibile a svolgere. A questo scopo, è stata proposto il format di un’apposita tabella luminosa, da montare preferibilmente sotto la croce, in modo da dare il massimo risalto all’iniziativa.
In alternativa, per i titolari che non volessero o potessero affrontare la spesa necessaria per acquistare un DAE (la cifra necessaria è dell’ordine di un migliaio di euro), la formazione acquisita tramite il corso BLS-D può comunque servire per intervenire correttamente sull’infortunato con le manovre salvavita manuali, oltre che per proporsi con credibilità ad un ASL che voglia acquistare dei defibrillatori da istallare sul territorio, come possibili “custodi” del DAE di proprietà pubblica.
L’attività dell’Ordine dei Farmacisti di Napoli
L’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli, presieduto dal Prof. Vincenzo Santagada, ha sposato in pieno il Progetto Pharmacy Assisted Defibrillation, ed ha inserito un Corso di Rianimazione Cardio-Polmonare e di Defibrillazione Precoce, progettato dal GIEC specificamente per il Farmacista, nel programma annuale di corsi ECM erogati agli iscritti. Il Corso mette in condizione il Farmacista si può trovasse a prestare il Primo Soccorso e di intervenire efficacemente, a seconda del caso, disostruendo correttamente le vie respiratorie, o praticando un corretto massaggio cardiaco e un’efficace respirazione artificiale, e/o applicando appropriatamente un Defibrillatore semiAutomatico Esterno (DAE), se disponibile. Il Corso si compone di una parte teorica e di una parte pratica, che prevede esercitazioni su manichino interattivo. Dà diritto al rilascio dell’attestato tecnico certificato di esecutore BLS-D, valido per 2 anni, che ha riconoscimento internazionale e dà un’adeguata copertura legale al soccorritore. Il corso permette il conseguimento di ben 10 crediti ECM.
La risposta della nostra categoria è stata entusiastica: vista la grande richiesta, è stato necessario programmare quasi da subito ben sei edizioni del Corso, da 70 posti ognuno, per cui entro la fine dell’anno si prevede che circa 400 colleghi conseguiranno il brevetto BLS-D. Il Corso ha il convinto sostegno di Federfarma Napoli, presieduta dal Dott. Michele Di Iorio.
Contributo del Dr. Francesco Palagiano
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