abusivismo professionaleNella seduta di giovedì 3 marzo 2016, la commissione Igiene e Sanità del Senato ha approvato una serie di emendamenti relativi al disegno di legge Lorenzin. In particolare, alcune modifiche relative all’articolo 5 riguardano da vicino le farmacie: è il caso degli emendamenti 5.4 e 5.0.2 presentati rispettivamente da Emilia Grazia De Biasi (senatrice del Partito democratico, nonché relatrice del provvedimento) e da Luigi d’Ambrosio Lettieri (Conservatori e riformisti) assieme ad Andrea Mandelli (Forza Italia). Il primo prevede la possibilità di confiscare i beni aziendali di chi esercita abusivamente una professione sanitaria; il secondo prevede che «il farmacista che, in assenza di prescrizione medica, dispensi le sostanze farmacologicamente o biologicamente attive e i farmaci ricompresi nelle classi di cui all’articolo 2, comma 1 (della legge numero 376 del 2000, ovvero le sostanze dopanti, ndr) per finalità diverse da quelle proprie ovvero da quelle indicate nell’autorizzazione all’immissione in commercio» è punito con una sanzione specifica.
Sono state approvate, inoltre, alcune modifiche all’articolo 8. In particolare la numero 8.5, proposta ancora da De Biasi, che specifica «l’incompatibilità con l’esercizio della farmacia» per chi esercita altre professioni sanitarie; il numero 8.9, presentato da Maria Rizzotti (Forza Italia) che concede 48 mesi di tempo per la cessione a chi eredita una partecipazione nell’ambito di una società titolare di una farmacia, senza possedere i requisiti necessari per mantenerne il possesso; il numero 8.100, ancora una volta a firma De Biasi, che rivede la disciplina relativa alla sostituzione di un direttore di farmacia in caso di raggiungimento dell’età pensionabile (ciò non è previsto, in quanto per tale fattispecie è «intervenuta l’abrogazione» attraverso un’altra legge).
Come nel caso del Ddl Concorrenza, che è al vaglio della commissione Industria di Palazzo Madama, il disegno di legge Lorenzin è trattato dalla commissione Sanità in sede referente: il testo sarà dunque successivamente posto all’esame dell’Aula nel suo complesso prima di poter essere approvato.

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