
Giovedì 19 novembre 2015 i senatori prevedono di ascoltare i rappresentanti della grande distribuzione organizzata. In particolare, a varcare la soglia di Palazzo Madama saranno Federdistribuzione, ANCC-Coop e ANCD-Conad. È probabile che anche gli interventi dei tre attori si concentreranno soprattutto sulla questione legata alla possibile liberalizzazione della fascia C. Il punto è uno dei più dibattuti in parlamento, e nel corso del mese di ottobre soprattutto la Conad si è esposta significativamente, arrivando a lanciare una petizione online (sul sito www.liberalizziamoci.it) con l’obiettivo di mobilitare il maggior numero di cittadini possibile a favore della libera vendita dei medicinali. «Una dinamica concorrenziale – ha spiegato la catena di supermercati in un dossier pubblicato sul web – porterebbe a un taglio dei prezzi dei farmaci a carico del cittadino, con stime che vanno dai 500 ai quasi 900 milioni di euro all’anno, e con effetti benefici sul pricing di tutti gli altri medicinali di automedicazione già venduti fuori dalle farmacie. Solo Conad stima che la possibilità di vendere nelle sue parafarmacie i farmaci di fascia C con ricetta porterebbe a un ulteriore risparmio per i suoi clienti di oltre 3 milioni di euro all’anno». La Camera, come noto, ha tuttavia approvato un testo che impone il mantenimento della cessione di tali prodotti unicamente in farmacia.
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