Il disegno di legge sulla concorrenza («Legge annuale per il mercato e la concorrenza», atto C-3012) ha iniziato ufficialmente, il 3 aprile scorso, l’iter di approvazione in Parlamento. Il ministro per lo Sviluppo economico Federica Guidi ha presentato infatti il testo alla Camera e, dieci giorni dopo, lo stesso è stato assegnato alle commissioni competenti per materia, ovvero quella Finanze e quella Attività produttive, commercio e turismo. Esse lavoreranno in sede referente: sarà dunque compito dei due rami del Parlamento, successivamente, discutere e votare il ddl.
Per quanto riguarda la sanità, il testo presentato dal governo prevede modifiche solamente all’articolo 32, che reca «misure per incrementare la concorrenza nella distribuzione farmaceutica». In particolare, si dispone l’abolizione del limite attualmente vigente di quattro licenze in capo ad un unico soggetto. In questo modo, secondo l’esecutivo, si potranno favorire economie di scala tali da condurre all’abbassamento dei costi per il consumatore. Si prevede, poi, la possibilità di aprire il capitale a potenziali soci, e si elimina infine l’obbligo di gestione della farmacia da parte di un farmacista socio.
Per quanto riguarda il nodo dei farmaci C, per ora nel testo di legge non è prevista l’estensione della vendita con ricetta anche nelle parafarmacie e nella grande distribuzione. Tuttavia, è stata la stessa Guidi a spiegare, in un intervento alla trasmissione Porta a Porta, che la questione potrà essere rivista dall’Aula. Il ministro, infatti, si è dichiarato personalmente favorevole all’ipotesi.
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