
In tema invece di remunerazione per nuovi servizi in regime di Ssn, un emendamento firmato da Tancredi e Piccone (AP-NCD-UDC), chiede di rivederne le modalità, eliminando la necessità di una certificazione preventiva dei risparmi ottenuti dal servizio sanitario stesso grazie all’intervento delle farmacie. «Tra gli altri emendamenti presentati – aggiunge Federfarma – numerosi intervengono sul tema delle modalità di erogazione dei farmaci biologici e biosimilari e di acquisto dei medicinali da parte delle strutture pubbliche. Ancora, alcune proposte di modifica presentate dal M5S puntano ad escludere il ricorso alla distribuzione per conto per l’erogazione di medicinali acquistati dalle Asl». Infine, un emendamento di Currò (Pd) chiede di inserire nel provvedimento la norma di cui al comma 3 dell’art. 58 del Ddl Concorrenza in materia di trasferimento in ambito regionale delle farmacie soprannumerarie nei comuni con meno di 6.600 abitanti; un altro a firma Marco Di Stefano (Pd), vuole consentire l’istituzione di farmacie non convenzionate, autorizzate alla vendita dei medicinali con obbligo di ricetta medica a carico del cittadino». L’esame da parte della commissione Bilancio dovrà terminare entro il il 24 novembre, data in cui il provvedimento è all’ordine del giorno dell’Aula di Montecitorio.
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