
D’Ambrosio Lettieri e Mandelli ricordano che «la direttiva 2011/62/UE, che introduce, tra l’altro, misure per la verifica dell’autenticità dei medicinali messi in commercio, individua le modalità dettagliate per la definizione di un identificativo univoco per i medicinali e per la loro verifica»; sottolineano quindi che gli Stati membri dovranno adattarsi a tali indicazioni, e che «l’Italia avrà tempo fino al 2025 per completare il passaggio dal sistema di tracciatura con i bollini al nuovo sistema dei codici». D’altra parte, i codici Datamatrix sono già utilizzati da Poste italiane per monitorare ad esempio la corrispondenza e dal ministero dell’Economia e delle finanze, quale strumento anticontraffazione per le buste paga. «Preso atto che il codice Datamatrix è lo strumento più idoneo a codificare le informazioni proprie di un prodotto e di una confezione e, quindi, per tracciare i farmaci – hanno concluso i parlamentari -, che esso consentirebbe l’identificazione univoca dei prodotti farmaceutici attraverso i due dati più importanti, ovvero il numero del lotto e la data di scadenza, e ancora che i codici Datamatrix consentirebbero di contrastare con maggiore efficacia la contraffazione e l’illecita provenienza dei farmaci, si chiede di sapere quali azioni concrete i ministri in indirizzo intendano porre in essere per introdurre l’applicazione del sistema nel settore del farmaco, ed entro quali tempi».
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