L’Agenzia Italiana del Farmaco ha reso disponibili sul portale istituzionale due documenti, rivolti ai medici ospedalieri (“Terapia mirata delle infezioni causate da batteri Gram negativi resistenti a multipli antibiotici nei pazienti ospedalizzati”) e ai medici di medicina generale (“Terapia mirata delle infezioni urinarie non complicate e complicate causate da batteri Gram negativi resistenti a multipli antibiotici per la Medicina Territoriale (incluse residenze sanitarie assistenziali)” contenenti raccomandazioni specifiche per le infezioni più complesse da trattare, causate dai batteri considerati “critici” dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), con opzioni terapeutiche minime o senza alcuna opzione terapeutica. Nel dettaglio «le raccomandazioni sono state elaborate dal Gruppo di lavoro multidisciplinare Cts Aifa-Opera (Ottimizzazione della prescrizione antibiotica), costituito nel 2021 per supportare l’Agenzia nella promozione dell’uso ottimale degli antibiotici».

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Approccio basato sulle evidenze scientifiche

L’Aifa ha fatto sapere che le linee guida sono state «sviluppate con un approccio ragionato e basato sulle più recenti evidenze scientifiche, le Raccomandazioni indicano gli antibiotici da privilegiare – differenziati in prima, seconda scelta e alternative – e il dosaggio e la via di somministrazione più appropriati e con il più basso rischio di selezione di batteri resistenti». Inoltre il fine è quello di preservare l’efficacia sia degli antibiotici di uso convenzionale (approvati prima del 2010) sia delle molecole più recentemente immesse sul mercato e ridurre l’insorgenza delle resistenze». Solo alcuni giorni prima l’European centre for disease prevention and control (Ecdc) aveva pubblicato un report relativo alle conseguenze delle infezioni da batteri resistenti agli antibiotici nel periodo compreso tra il 2016 e il 2020. Lo studio, intitolato “Assessing the health burden of infections with antibiotic-resistant bacteria in the Eu/Eea, 2016-2020”, stima oltre 35mila morti all’anno causate da antibiotico-resistenza, tendenza in aumento rispetto ai periodi precedentemente osservati. Secondo l’Ecdc, l’impatto è paragonabile a quello dell’influenza, della tubercolosi e dell’Hiv/Aids messe assieme. «Vediamo aumenti preoccupanti nel numero di decessi attribuibili a infezioni da batteri resistenti agli antibiotici – ha dichiarato Andrea Ammon, direttore dell’Ecdc –, in particolare quelli che sono resistenti al trattamento antimicrobico di ultima linea».

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