La Società italiana di nutrizione umana (Sinu) ha presentato, durante il congresso nazionale a Piacenza dal 4 al 6 giugno 2024, la quinta revisione dei Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia (Larn) per la popolazione italiana. L’aggiornamento, frutto di un lavoro durato quattro anni e che ha coinvolto 150 esperti suddivisi in diversi gruppi di lavoro, giunge a dieci anni dalla precedente edizione. Per la realizzazione della nuova revisione, sono stati esaminati dati provenienti da diverse rilevazioni, tra cui Moli-Sani, Inhes, Oec/Hes e Hes, Pihma, oltre ai dati sui consumi raccolti con lo Studio sui consumi alimentari in italia (Scai) e i nuovi valori di consumi e fonti alimentari del Centro di ricerca alimenti e nutrizione (Crea).

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Revisione di un’enorme massa di dati

Come evidenziato dalla Sinu, «i nuovi Larn hanno previsto la revisione di un’enorme massa di nuovi dati sul metabolismo dei diversi nutrienti, le manifestazioni di carenza e di tossicità, i livelli di assunzione e la relazione tra questi ultimi ed il rischio di patologie cronico-degenerative, in particolare cardiovascolari e neoplastiche, principali cause di morte e di disabilità nel nostro Paese. Sono stati ridefiniti i pesi esemplificativi per l’età evolutiva, adottando i valori definiti dalla Organizzazione mondiale della sanità e condivisi dalla Società italiana di pediatria (Sip). In sintonia con le raccomandazioni della Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg), sono state ridefinite anche le fasce d’età, che vanno adesso da 18 a 64 anni per l’adulto e da 65 anni in poi per la popolazione geriatrica».

Livelli di assunzione adeguata di alcuni nutrienti

Nel corso della tavola rotonda di presentazione sono stati illustrati i dati dell’ultimo rilevamento condotto dal Crea, a circa 15 anni di distanza dal precedente, circa i consumi e le fonti di nutrienti della popolazione italiana: questi nuovi dati sono diventati parte integrante della quinta revisione dei Larn grazie alla disponibilità dei colleghi del Crea e sono stati particolarmente utili per la ridefinizione dei livelli di assunzione adeguata di alcuni nutrienti rispetto alla precedente edizione, con particolare riferimento ai livelli di assunzione di alcune vitamine (B2, B6, B7, folati, B12, vitamine A e K) e minerali (in particolare potassio, magnesio, calcio, fosforo, rame e selenio).

Esempi dimostrativi in base alla statura e al peso

Quanto ai valori di riferimento per l’apporto energetico, essi «sono stati espressi anche in questa nuova edizione come fabbisogni medi (Ar) di specifici gruppi distinti per età e sesso e sono riportati secondo esempi dimostrativi in base alla statura e al peso, considerando i livelli di attività fisica (Laf) che variano da uno stile di vita sedentario, ad uno anche molto attivo. I livelli sono stati di fatto ridefiniti per quanto riguarda l’età evolutiva, data l’adozione dei nuovi pesi esemplificativi mutuati dai valori definiti dall’Oms».

La raccomandazione sulle proteine

Per quanto riguarda l’apporto proteico, la Sinu ha evidenziato che «pur mantenendo invariata l’assunzione di riferimento per la popolazione rispetto alla precedente edizione (cioè 0,9 g/kg al giorno), è stato ampliato l’intervallo di riferimento rispetto all’apporto energetico, passando dal 12-18% al 12-20% dell’energia totale della dieta. Si è intervenuti anche sui valori di riferimento nell’età evolutiva allineando la raccomandazione sulle proteine con i documenti di consenso pediatrici, anche in funzione dei nuovi pesi esemplificativi. Si può parlare di fatto di una vera e propria evoluzione culturale laddove è stata sottolineata l’importanza di un’inclusione più generosa di fonti proteiche vegetali, a fronte di quelle di origine animale nella dieta, in ragione di nuove evidenze riguardo la mortalità, ma anche e soprattutto la sostenibilità della produzione di alimenti».

Definizione dei macronutrienti

Con riferimento ai macronutrienti, essi «sono stati ribaditi i limiti di riferimento per l’assunzione di zuccheri semplici (non oltre il 15% dell’energia totale) e di grassi saturi (meno del 10%), come obiettivi nutrizionali per la prevenzione soprattutto delle malattie di tipo cardiometabolico: è stato eliminato, invece, rispetto alla precedente edizione, il limite di 300 mg al giorno per il colesterolo, alla luce degli studi e delle relative meta-analisi che hanno evidenziato la scarsa importanza relativa dell’assunzione di colesterolo rispetto a quella dei grassi saturi, cui esso è strettamente legato».

Alimenti aggiornati anche sulla base delle diverse culture

La Sinu ha spiegato che «in questa revisione è stato ampliato l’elenco degli alimenti anche attraverso l’inserimento di alimenti tradizionali di diverse culture entrati ormai nelle abitudini alimentari degli Italiani. Anche in questa revisione, la porzione standard viene “tradotta” in una misura domestica comune (tazza, cucchiaio, pezzo, fetta, frazione, ecc.) per suggerire, quando possibile, degli esempi pratici sia al produttore, che al professionista della salute e per facilitare la comprensione dell’entità della porzione standard nel singolo individuo. Per la prima volta sono inserite le variazioni in peso delle porzioni standard di alcuni alimenti da crudi a cotti, informazione rilevante sia per la dietoterapia, che per la ristorazione collettiva e una tabella di confronto tra la porzione standard e le quantità suggerite (porzioni indicative) nell’età evolutiva, per facilitare l’utilizzo della porzione standard nell’elaborazione dei programmi dietetici in questa fascia di età».

Autonomia e indipendenza della Sinu

La Sinu ha poi ricordato che «come per le edizioni precedenti, il processo di elaborazione della V revisione dei Larn si è svolto nella piena autonomia e indipendenza della Sinu rispetto a qualsiasi tipo di interesse non strettamente scientifico, senza usufruire di alcun tipo di sponsorizzazione o finanziamento esterno da fonte pubblica o privata. La nuova edizione dei Larn può essere prenotata sul sito dell’editore Biomedia che ha affiancato la Sinu in modo efficiente e puntuale».

I risultati grazie al gruppo di lavoro

Anna Tagliabue, docente all’Università di Pavia e membro della Sinu, ha evidenziato che «150 esperti, suddivisi in diversi gruppi di lavoro, hanno partecipato alla realizzazione di questo documento fondamentale per i programmi di sorveglianza nutrizionale, la promozione della ricerca sulla valutazione dello stato di nutrizione, la valutazione dei fabbisogni e gli effetti della malnutrizione per difetto o per eccesso, la formulazione di piani dietetici per singoli e per la ristorazione collettiva, le necessità relative all’etichettatura e alla fortificazione degli alimenti, la valutazione delle innovazioni nell’ambito dell’industria alimentare e degli integratori».

Dati aggiornati alla luce delle indicazioni dell’Oms

Tagliabue ha evidenziato che «è stata esaminata ed elaborata una quantità enorme di dati, con l’obiettivo di aggiornare i valori di riferimento nutrizionali per la popolazione italiana, anche alla luce delle ultime indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms)». Pasquale Strazzullo, past president della Sinu, ha spiegato che «tra le principali novità, la nuova revisione ha previsto un orientamento sempre maggiore verso un’alimentazione plant-based, obiettivi di prevenzione per sale, zuccheri e grassi saturi ed ha esteso l’elenco degli alimenti inclusi nelle porzioni standard».

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