storia della farmaciaAnche la farmacia ha i suoi musei da visitare. L’incontro con la storia è iniziato lo scorso 22 marzo quando, a Roma, ha avuto luogo una visita al Museo storico dell’arte sanitaria e a quello dell’Omeopatia – archivio storico italiano.
A organizzare l’evento è stata l’Accademia Italiana di Storia della Farmacia. “È stata una visita di nicchia con non più di trenta persone. Abbiamo dovuto limitare le iscrizioni per esigenze manifestateci dai curatori dei musei che hanno aperto le strutture appositamente per noi”. A raccontare l’evento è il dottor Angelo Beccarelli, Presidente dell’Accademia raggiunto da FarmaciaVirtuale.it. “Soddisfazione amplissima” non solo per gli utenti, ma anche per “i curatori, che hanno musei straordinari e che non si conoscevano tra loro”. È stato quindi portato avanti uno degli obiettivi degli organizzatori, mettere insieme chi fa cultura: “abbiamo riunito le realtà museali. Stiamo cercando di fare rete, lavorando anche per creare una connessione tra le realtà museali nel centro Europa”.
Quella romana è stata una giornata ricca di storia. Il museo storico dell’arte sanitaria, situato nell’Ospedale Santo Spirito in Sassia, fu inaugurato nel 1933 su idea dei professori Pietro Capparoni e Giovanni Carbonelli, che donarono le loro collezioni aggiungendole al fondo dell’antico Museo Anatomico. Il museo raccoglie oggetti dell’arte sanitaria di vari secoli dalla Roma imperiale a oggi. Nelle sale sono presentati gli sviluppi della medicina nel corso del tempo, attraverso oggetti, libri e strumenti che sono serviti ai medici del passato. Risale al 17 giugno 2013, invece, l’istituzione del museo dell’omeopatia. Il museo contiene più di 8500 volumi, tra cui oltre 4000 memorabilia, manoscritti, lettere e prime edizioni di Hahnemann, nonché tutte le prime edizioni dell’Organon. Sono inoltre presenti oltre 50 kits omeopatici, catalogati per nazione d’appartenenza, e come ultima curiosità, anche una collezione numismatica e una filatelica dedicati all’omeopatia. L’intenzione è quella di renderli sempre più noti: “il museo omeopatico è tra i più grandi del mondo, ma è sconosciuto. Lo stesso vale per il museo di Arte Sanitaria, che è straordinario e che ha valigette che risalgono al ‘600”.
Già chiari i propositi futuri: “come Accademia siamo sensibili alla parte culturale della farmacia. È interessante sapere che ci sono cose che possono essere oggetto di studi. Per l’anno prossimo abbiamo l’intenzione di creare una rete per le biblioteche che contengono materiale farmaceutico, dando modo anche a loro di scambiarsi informazioni”.
Il calendario dei prossimi incontri è già fitto. Prima tappa a maggio con un congresso che, in linea con l’Expo, porterà a Milano un dibattito su alimentazione e salute. A giugno, poi, ci si sposterà a Ferrara dove si terrà un evento sui profumi organizzato dall’Accademia insieme con l’università ferrarese.
Verranno varcati i confini della penisola a settembre. Destinazione: Istanbul. Nella città turca, infatti, si terrà un congresso internazionale incentrato su sapere scientifico tra oriente e occidente, con lo scopo di indagare gli scambi culturali avvenuti nel corso della storia. Ritorno in patria a ottobre, quando, alla farmacia PEER di Bressanone, verrà “organizzato un evento museale molto didattico finalizzato a far capire l’operatività di una farmacia”.
Dall’Italia all’Europa e ritorno. La farmacia riscopre la sua storia.

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