
Ma non è tutto: l’Autorità ha anche rilevato che «i suddetti ostacoli risultano anche incoerenti con le linee guida in materia di “Sistema CUP” prospettate a livello nazionale e regionale», dal momento che esse «evidenziano l’importanza di “realizzare un’offerta più ampia possibile di canali di accesso, al fine di garantire il più elevato livello possibile di fruibilità per il cittadino”. Escludere alle parafarmacie la possibilità, riconosciuta alle farmacie, di offrire tali servizi è lesivo delle norme e dei principi a tutela della concorrenza». E genera «ricadute negative anche sui consumatori i quali vengono privati di un potenziale ulteriore canale di accesso». In conclusione, il Garante ha spiegato di auspicare «che le osservazioni qui formulate siano prese in considerazione al fine di orientare in senso proconcorrenziale i rapporti tra ASL e parafarmacie», e ha invitato «a comunicare, entro un termine di quarantacinque giorni dalla ricezione del presente parere, le determinazioni assunte con riguardo alle criticità concorrenziali evidenziate».
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