
«La cosmesi halal è una necessità particolarmente sentita dai consumatori del sud Est Asiatico e del Medio Oriente – spiega Dino Tavazzi, consigliere delegato di Cosmoprof – ma riguarda anche le aziende italiane ed europee, visto che l’80% dei prodotti cosmetici venduti nei Paesi del Golfo Persico proviene dal Vecchio Continente, Italia e Francia in testa». «Si tratta di prodotti che, per la loro attenzione agli ingredienti possibilmente naturali, al processo di produzione, al commercio etico ad al rispetto per l’ambiente, sono sempre più apprezzati anche dal consumatore non musulmano, e si promuovono accanto a prodotti bio, vegan e organici», aggiunge Annamaria Aisha Tiozzo, presidente di World Halal Development, ente italiano di certificazione halal, che fornirà anche supporto di marketing islamico. Con una crescita annua del 12% a livello mondiale (con punte del 19% nei mercati dei Paesi del Golfo), ed un numero di potenziali consumatori pari ad un terzo della popolazione mondiale, la cosmetica “lecita” rappresenta un trend in continua ascesa, trainato anche dalle recenti normative internazionali, tra cui gli standard malesi e quelli, recenti, degli Emirati Arabi Uniti sulla cosmetica halal.
L’edizione 2015 di Cosmoprof Worldwide Bologna ha visto la partecipazione di 248 mila visitatori (in crescita del 20% rispetto al 2014), dei quali 79 mila provenienti dall’estero. Gli espositori sono stati in totale 2.493.
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