Farmacisti operanti in parafarmacia, ma pur sempre farmacisti sul territorio, disponibili per le attività di sostegno alla popolazione. È in sintesi il messaggio che Monica Belluco farmacista di parafarmacia in Veneto e Maria Stella Garozzo farmacista di parafarmacia in Lombardia hanno indirizzato al governo e alle autorità professionali. «In questo momento così difficile nel quale il ​coronavirus è entrato a gamba tesa nel mondo della salute e dell’economia italiana e mondiale – si legge nella lettera -, noi farmacisti di parafarmacia non capiamo perché veniamo a dir poco non considerati, in primis dai rappresentanti dei nostri ​Ordini professionali e dalla politica tutta ed in particolare dal ministro della Salute ​Roberto Speranza​».

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«Eppure – prosegue la missiva – in tutti i momenti della giornata ci troviamo, al pari dei nostri colleghi che operano nelle farmacie, a dover essere di aiuto per molte persone. Noi farmacisti della Lombardia e del Veneto da settimane non facciamo altro che parlare con la gente, rassicuriamo, diamo consigli, diamo coraggio e ​non abbiamo tempo di pensare che anche noi potremmo ammalarci seriamente​».

«Noi al pari dei nostri colleghi di farmacia – proseguono le farmaciste -, abbiamo una laurea magistrale, siamo iscritti all’Ordine, abbiamo un locale e supporti informatici già pronti ed approvati dal Ssn, ​ma in parafarmacia non possiamo esercitare appieno la nostra professione​». Inoltre «è stato consegnato ormai da mesi dai nostri rappresentanti sindacali, nelle mani del Ministro della Salute Speranza, un progetto, una proposta che non costa nulla allo Stato e che ci permetterebbe di essere equiparati ai nostri colleghi che esercitano in farmacia».

Infine, l’appello alle autorità: «Ora più che mai vogliamo essere utili per l’Italia ed al fianco dei cittadini a 360°​. Questo non è il momento di guardare agli interessi di pochi, oggi tutti devono combattere per il bene comune e remare nella stessa direzione​. Attendiamo solo un sì dal Ministro per essere già pienamente operativi come farmacisti domani stesso».

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