Con il propagarsi dell’infezione da coronavirus in Italia, anche il funzionamento dei principali processi produttivi della nazione viene messo in seria discussione. Tra gli anelli critici vi è quello della produzione del farmaco con la relativa distribuzione. Area critica che ha visto tutte le sigle della filiera riunirsi per fare il punto della situazione. Si tratta di Farmindustria, Assogenerici, Assoram, Ascofarve, Adf, Federfarma, Fofi e Federfarma Servizi. «Le nostre associazioni – spiegano le sigle – lavorano insieme e sono in costante contatto per tutelare la salute dei propri lavoratori e quella dei cittadini evitando che le giuste restrizioni della normativa si traducano in possibili blocchi delle attività che non aiuterebbero a raggiungere l’obiettivo posto dal governo: ostacolare il più possibile il diffondersi del contagio».

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Per scongiurare ogni eventuale pericolo derivante dall’interruzione dell’attività produttiva e distributiva «gli operatori della logistica e distribuzione farmaceutica e dei beni della salute – evidenziano le sigle – sono attivi nell’assicurare che non vi sia alcun rallentamento o ostacolo di un servizio pubblico essenziale, la continuità dello stoccaggio e il rifornimento nei punti di dispensazione a valle come farmacie, parafarmacie, corner, ospedali, case di cura, veterinari e pazienti». In aggiunta a ciò «l’intera filiera farmaceutica, che è a disposizione delle autorità perché l’attuale emergenza possa essere affrontata e superata al più presto, esprime l’auspicio che venga riconosciuta l’essenzialità della produzione e distribuzione dei farmaci per la salute del Paese».

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