
«Dal momento che si tratta dell’attuazione di una misura prevista da una legge statale, il decreto “Salva Italia” del 2012, credo sia doveroso – ha sottolineato la deputata – che il ministro Lorenzin, nel rispetto delle sue competenze e di quelle regionali in materia sanitaria, attivi i suoi uffici affinché spronino l’amministrazione del Veneto a seguire l’esempio di altre Regioni, come la Toscana, il Piemonte, l’Emilia Romagna, la Puglia, nonché la Lombardia, che hanno già completato o stanno procedendo all’assegnazione delle sedi farmaceutiche messe a concorso. In Veneto si sta correndo il rischio che tutto si vanifichi considerata la limitata validità della graduatoria fissata in due anni, di cui uno se n’è già andato».
Secondo quanto riportato dagli uffici della parlamentare, sono gli stessi aggiudicatari iscritti nella graduatoria, preoccupati di non poter sottoscrivere accordi con i pochi ed a volte unici locatari di edifici ad uso commerciale (tenendo presente che per legge l’apertura della farmacia deve avvenire entro i 180 giorni dalla sua assegnazione), a denunciare il problema.
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