Nella lista dei 222 vincitori del concorso indetto per l’assegnazione di nuove sedi farmaceutiche nella regione Sicilia ci sarebbero «professori universitari sulla via della pensione, rampolli di storiche dinasty di farmacisti, figli e sorelle di deputati regionali e persino l’ex dirigente dell’assessorato che ha partecipato alle fasi iniziali di stesura del bando». A scriverlo è l’edizione locale de La Repubblica, secondo la quale la selezione avrebbe premiato «i candidati in avanti con gli anni e un solido bagaglio di titoli accademici alle spalle, ma anche i delfini di affermati farmacisti che hanno fatto pesare il nome e i loro legami per costruire a tavolino società “acchiappa-punti”». Ciò perché, prosegue l’articolo, «come previsto dal decreto Monti che nel marzo 2011 stabilì i criteri, il concorso era per soli titoli e favoriva chi decideva di mettersi in società accumulando i riconoscimenti».
Tra i nomi considerati «di peso» dal quotidiano, viene citato quello di Rosalia Traina, «che fino a maggio del 2012 era dirigente del servizio Farmaceutica dell’assessorato, lo stesso che ha predisposto gli atti del concorso bandito a gennaio di quell’anno. Sei mesi dopo è andata in pensione, ma è rientrata in gioco come consulente a titolo gratuito in carica fino a tre mesi fa. La sua partecipazione aveva sollevato mal di pancia e un’interpellanza dei grillini che hanno puntato il dito sull’incompatibilità. Lei si è difesa sostenendo di non avere mai firmato un solo atto relativo al concorso». Viene quindi nominato «il figlio del deputato messinese del Pd Giuseppe Laccoto, ex presidente e oggi membro della commissione Sanità all’Ars. Il farmacista è al 25esimo posto con altri tre soci, capofila Tindara Fioravanti». Alla posizione numero 35 c’è quindi «Patrizia Cascio, sorella dell’ex presidente dell’Assemblea regionale siciliana e oggi deputato regionale di Ncd Francesco Cascio. La mamma aveva una farmacia in viale Regione siciliana, poi messa in vendita».
L’elenco de La Repubblica prosegue quindi con quelli che vengono definiti «figli d’arte». Si parte con Lara Giambalvo: «Il padre Giacinto è titolare a Bagheria ma in casa i nomi che pesano di più sono quello del marito, Riccardo Listro, titolare di una sede in città, e del cognato Orazio, il più “ricco” farmacista di Palermo». Vengono citati dal quotidiano anche i nomi di Alice Pantò, Giavanna Pensabene, Maria Mantione, Emanuele Termini, Luisa Venuti e Rino Calì.
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