concorso straordinario siciliaUn altro tassello si aggiunge al tortuoso iter riguardante il Concorso straordinario indetto nel 2012 per l’apertura di oltre 200 nuove farmacie soltanto in Sicilia: il Tribunale Amministrativo Regionale, con una sentenza decisa lo scorso 22 maggio, ha rigettato il ricorso presentato da due farmacisti esclusi contro la graduatoria definitiva dei candidati al concorso pubblicata nel 2015. Con il ricorso, i due farmacisti, che piazzandosi al 522esimo posto non hanno ottenuto alcuna sede, hanno impugnato il decreto n. 1229 del 4 luglio 2016, con cui è stata approvata la graduatoria, sostenendo alcune presunte irregolarità nell’attribuzione dei punteggi, assegnati automaticamente da una piattaforma informatica predisposta dal Ministero della Salute. Nella sentenza si legge come i due farmacisti, che hanno partecipato in associazione al bando, sostengano che «se fosse stato applicato il punteggio per la “ruralità” in aggiunta al punteggio massimo per l’esercizio professionale, avrebbero conseguito una posizione più favorevole, entro le prime 222 posizioni». La Terza sezione del Tar ha dichiarato infondato il ricorso, ritenendo inammissibili le contestazioni presentate. La sentenza, dopo aver chiarito le modalità e le regole di partecipazione al bando e di assegnazione dei punteggi, spiega come venga «in rilievo un concorso straordinario e, quindi, una tipologia di selezione caratterizzata da semplicità di partecipazione e prevedibilità del punteggio attribuibile in base a tale procedura automatica. Per tale selezione – si aggiunge – è stato eccezionalmente consentito dal bando di concorrere per la gestione associata delle farmacie, sommando in tal modo i titoli posseduti da ciascuno, al dichiarato fine, tra l’altro, di favorire l’accesso dei giovani nel mondo dell’impresa». I giudici rilevano, inoltre, che «la sentenza del Consiglio di Stato citata dai ricorrenti afferiva ad un concorso ordinario», sottolineando quindi la differenza tra le due tipologie di bandi. Una decisione che potrebbe segnare una svolta per i vincitori del concorso, che tornano a chiedere lo sblocco definitivo della graduatoria, in stallo da mesi a causa dei numerosi ricorsi presentati, molti dei quali riconducibili alle medesime contestazioni e per i quali tale sentenza costituirà un precedente. La Sicilia si trova infatti indietro rispetto ad altre regioni italiane, che hanno già reso esecutiva l’apertura delle nuove sedi, conseguenza, lo ricordiamo, del decreto emanato nel 2011 dal governo di Mario Monti, che portò il numero minimo di abitanti per ogni farmacia da 4500 a 3300.

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