concorso straordinario pugliaConcluse le procedure di assegnazione delle 188 sedi straordinarie di farmacia in Puglia a seguito della Legge 27 del 2012 che ha previsto l’ampliamento della rete nazionale delle farmacie. Con il primo interpello di gennaio 2016 i primi 188 candidati sono stati chiamati ad esprimere le proprie preferenze e da metà marzo si è proceduto con le assegnazioni: sono state assegnate 155 sedi, 28 sono rimaste disponibili per rifiuto espresso o per mancata accettazione mentre 5 sedi sono state sospese su disposizione della giustizia amministrativa.

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I candidati che sono stati chiamati ad opzionare le 188 sedi, praticamente tutti in forma associata, sono stati 418 con età media di 45 anni e una proporzione del 38% degli under 40. Più dell’85% dei vincitori proviene da sole tre regioni: Puglia 56%, Campania 17% e Calabria 12%.

Tutti gli altri vincitori provengono da altre 10 regioni. Gli assegnatari hanno sei mesi di tempo per aprire effettivamente la farmacia che si andrà ad aggiungere alle 1125 già preesistenti sul territorio regionale e, non prima di 30 giorni per termini di legge, si procederà con il secondo interpello per assegnare le sedi ancora disponibili. La Regione Puglia fu la prima a bandire il concorso straordinario nel 2013 che ha poi prodotto la graduatoria definitiva del 2015.

Il percorso si è rivelato fin da subito particolarmente accidentato sia per l’alto numero di candidati – quasi 2000 – che per l’alto numero di ricorsi – quasi 150, il più alto in Italia. E sono stati proprio i ricorsi – in Consiglio di Stato – che ad autunno 2015 hanno posto la necessità di scegliere tra lasciare che fosse la giustizia amministrativa a decidere l’esito conclusivo del concorso e decidere di procedere sostenendo le ragioni amministrative dell’intera procedura.

Il Presidente Emiliano e il capo dipartimento Salute Gorgoni, in controtendenza rispetto alla prassi delle altre regioni, decisero di non deludere le legittime aspettative dei partecipanti al concorso e di mandare in assegnazione tutte le 188 sedi aggiuntive pugliesi senza stralciare le sedi oggetto di appello – magari proditorio – in Consiglio di Stato.

“Siamo stati chiamati dalle circostanze ad assumere la decisione ultimativa per impedire che le aspettative di lavoro e di vita di più di quattrocento vincitori non fossero deluse – dichiara il presidente Michele Emiliano – e lo abbiamo fatto consapevoli anche degli alti rischi giuridici in capo alla pubblica amministrazione che sono stati poi scongiurati dai fatti. Con questo primo interpello si amplia la compagine delle farmacie cui riconosciamo un importante ruolo di partnership nella rete dei servizi di salute della Puglia”.

“Si è trattato di un percorso più laborioso e impegnativo che in altre regioni – dice Giovanni Gorgoni, del dipartimento Salute – che non sarebbe giunto a conclusione senza l’impegno dell’ufficio regionale delle politiche del farmaco e dell’avvocatura regionale e senza la collaborazione fattiva dei servizi farmaceutici territoriali delle ASL e degli ordini provinciali dei farmacisti”.

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