concorso-straordinario-farmacieIl Tar Liguria accoglie il ricorso di 14 farmacisti genovesi che si sono rivolti alla giustizia amministrativa per respingere l’istituzione e l’apertura di nuovi esercizi, previsti dal Decreto-Monti. I titolari delle farmacie hanno impugnato il concorso bandito dalla Regione, con il quale in tutta la Liguria era prevista l’apertura di 89 sedi, di cui 20 di nuova istituzione, altre 69 già in pianta organica, ma “vacanti”. Giovanni Della Luna, responsabile del settore per l’assessorato alla Sanità, spiega che queste ultime da tempo sono inserite nella programmazione regionale, ma per un motivo e per un altro sono prive di un titolare (vincitore di concorso o ereditario), o non aperte perché non “appetibili”. L’esempio tipico è a Rondanina con i suoi 68 abitanti: qui dovrebbe esserci una farmacia, ma nessuno si sogna di aprirla, considerata l’esigua popolazione.  Il bando di gara della Regione, pubblicato il 19 ottobre 2012, in particolare prevede l’apertura di 4 farmacie (ex novo) a Genova, già nella pianta organica del Comune. I 14 farmacisti (difesi da Francesco Massa) hanno fatto ricorso contro la delibera, appellandosi al decreto legge del 24 marzo 2012: da un lato favorisce l’accesso alla titolarità delle farmacie da parte di un più ampio numero di aspiranti e l’apertura di nuove sedi, garantendo una capillare presenza sul territorio e la fine del monopolio; dall’altra, la normativa modifica il rapporto farmacie/abitanti, riducendolo da 1/4000 ad 1/3300. I comuni, però, entro il 31 dicembre di ogni anno devono stilare un piano, tarato sulle rilevazioni della popolazione, pubblicate dall’Istat. Prima di ricorrere al Tar, ben 297 titolari delle farmacie liguri hanno raccolto 80 mila firme contro le liberalizzazioni del governo Monti, che significa non solo e non tanto apertura di altre farmacie, soprattutto via libera alle parafarmacie per la vendita di medicinali di fascia «C». I farmacisti genovesi temono di vedere intaccato il loro giro d’affari, un fatturato complessivo annuo di 360 milioni, circa 35mila utenti al giorno, oltre 1.500 addetti.  Nella sentenza emanata lunedì scorso, il Tar richiama l’affermazione della Corte di Giustizia Europea. Che dice: “L’esigenza di tutela della sanità pubblica può giustificare restrizioni… laddove sia perseguito l’obiettivo di garantire alla popolazione una fornitura di medicinali sicura e di qualità”. Tanto che i giudici sostengono che “l’eccessiva proliferazione degli esercizi farmaceutici, oltre la dimensione definita come ottimale dal legislatore, si tradurrebbe comunque in una compromissione delle esigenzee degli interessi… del settore”. Il Tar ricorda ad ogni Comune che non si può superare il rapporto farmacie/abitanti e che “l’istituzione di nuove in misura eccedente è consentita nei soli casi eccezionali, quali stazioni, aeroporti, centri commerciali e comunque entro il 5% del totale delle sedi”. Secondo quanto sostenuto dall’avvocato Massa, a Genova ci sono 215 farmacie, per 607mila abitanti. Applicando il parametro di una su 3.300 residenti, nel capoluogo dovrebbero essercene 184, quindi c’è l’eccedenza di 31 unità. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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La Repubblica Genova

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